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CO.ME.SE., percorso formativo per la sostenibilità

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – CO.ME.SE. ovvero Code & fraME for Self Empowerment contiene già nel suo nome un seme di futuro, l’apertura a ogni ipotesi.

Voluto da Fondazione Mondo Digitale ed Eni per gli studenti delle scuole, CO.ME.SE. è un percorso formativo ideato per sostenere lo sviluppo di competenze digitali e scientifiche che prevede anche percorsi di auto-imprenditorialità e sostenibilità. Un incoraggiamento a diventare protagonisti del cambiamento.

Eni e Fondazione Mondo Digitale alleati per la formazione

Questa Energy Tech School, giunta alla terza edizione, finora ha coinvolto più di duemila giovani.  Sempre più centrato su sostenibilità e inclusione, CO.ME.SE. si propone di promuovere tra i ragazzi una sensibilità ambientale e di abbattere le discriminazioni di genere.

«Sono i giovani, la cosiddetta generazione Z, quelli a cui ci rivolgiamo con il percorso CO.ME.SE., che intende valorizzare le naturali propensioni dei ragazzi a impegnarsi per il cambiamento sociale e per acquisire competenze forti sui temi legati alla sostenibilità e al digitale.

Come? Rendendoli protagonisti di una serie di azioni formative specifiche capaci di trasformarli in attivisti del cambiamento, per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo: la transizione digitale e quella ambientale», ha dichiarato Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale.

I quattro moduli formativi

Rispetto all’anno scorso, il programma di formazione è stato aggiornato e si è articolato in quattro moduli formativi online:

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Orientamento all’autoimprenditoria

Il percorso di orientamento all’autoimprenditoria ha coinvolto un centinaio di studenti che si sono misurati in due moduli formativi online:

La partecipazione a Mini Joule: come accelerare una startup

Al termine del percorso di orientamento all’autoimprenditoria, un gruppo di studenti ha partecipato a una sessione di Mini Joule di Eni: una simulazione di accelerazione di startup guidati da Raffaele Nacchiero e Leonardo Renna della startup per l’economia circolare AraBat.

I due startupper hanno lanciato agli studenti la sfida “L’arte del pitch”: ogni gruppo ha elaborato un progetto di startup sostenibile da presentare con un pitch sintetico. L’idea di business doveva rispondere a uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

«Il nostro ruolo in CO.ME.SE è consistito nel mettere i ragazzi in condizione di elaborare al meglio un’idea di business.

Quindi abbiamo mostrato loro come si comunica un progetto organizzando una pitch session, che è la carta di identità di un progetto imprenditoriale innovativo, per poi elaborare una challenge che andasse a sviluppare uno dei 17 Obiettivi sostenibili», ha spiegato Nacchiero.

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Rappresentanti del Team Joule di Eni ed esperti della Fondazione Mondo Digitale hanno individuato le 5 idee progettuali migliori:

La presentazione di Smart Bins

A Roma si respira aria di futuro

La premiazione si è svolta a Roma nella Casa delle Tecnologie Emergenti, una location dove si respira innovazione appena si varca la soglia: «Questo spazio si configura come un acceleratore di impresa, qui studenti e innovatori possono sviluppare le loro idee insieme alle grandi università di Roma per dare forma concreta al proprio progetto.

Alleanze come queste dimostrano che sono tante le opportunità per plasmare il proprio futuro, ma anche quello di tutti», ha dichiarato Alessandro Piperno, Program director della Casa delle Tecnologie Emergenti.

Alla premiazione erano presenti, fisicamente o collegate da remoto, tutte le scuole superiori che hanno partecipato al progetto. Ai ragazzi, attenti e motivati, sono stati rivolti messaggi motivazionali dai relatori intervenuti.

Apprendere nuove competenze

Alessandra Fidanzi, Head of Digital Factory & Center of Excellence di Eni, ha incoraggiato i ragazzi a seguire i propri sogni e le proprie passioni, con impegno e tenacia, e a non considerare i percorsi STEM troppo difficili o noiosi, ma una vera fucina di creatività.

Fidanzi ha anche sottolineato il ruolo della scuola: «Nel mondo di oggi che affronta la transizione ecologica, energetica e digitale è fondamentale supportare la scuola per integrare il modello formativo inserendo la possibilità di apprendere nuove competenze fondamentali per queste sfide.

Affrontando questi argomenti, la scuola riesce a preparare i ragazzi in modo più adeguato al futuro mondo del lavoro, offrendo loro le competenze richieste dalle aziende anche attraverso collaborazioni dirette con esse e soprattutto per dare ai giovani più elementi per affrontare le proprie scelte».

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Formare all’imprenditorialità sostenibile

Per Domenica Surace, Head of Impact Assessment, Monitoring & Reporting di Joule, la Scuola di Eni per l’Impresa, i ragazzi vanno incoraggiati prima possibile a conoscere certe tematiche e ha messo in evidenza il ruolo della collaborazione tra scuola e impresa: «Per noi è molto importante partecipare a questo progetto formativo che contribuisce a sensibilizzare, fin dall’età scolare, i giovani sui temi dell’imprenditorialità sostenibile.

Un modo per stimolare le loro capacità innovative e far sì che diventino i veri protagonisti del cambiamento, gettando le basi per un futuro equo, sostenibile e carbon free. Solo così sarà possibile rispondere alle grandi sfide del nostro tempo: prima fra tutte quella ambientale».

Rivoluzione positiva

Dalla teoria alla pratica. Significativa la testimonianza di Alessandra Accogli, Cofounder e ceo Sinergy Flow, un brillante cervello di ritorno.

Un role model per i giovani, e in particolare per le ragazze: «A un certo punto della mia carriera, ho deciso di tornare dagli Stati Uniti in Italia per portare un cambiamento anche nel mio paese, e nel minor tempo possibile.

Nell’intraprendere un percorso imprenditoriale come ho fatto io ci sono anche alcune grandi difficoltà ma, lo abbiamo visto anche oggi, si tratta di concretizzare sogni che tirano fuori tutto quanto esiste di buono e coraggioso nelle persone.

Tutti insieme siamo pronti a portare una rivoluzione nel settore energetico, tutta Made in Italy».

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