Rinnovabili

Cibo e robot, la strana coppia

Cibo robot
Foto di Pete Linforth da Pixabay

Cibo e robot, esperimenti in corso

Cibo e robot sembrano apparentemente inconciliabili. Tanto uno è naturale, biodegradabile e masticabile tanto l’altro è innaturale, complicato da riciclare e ingombrante. Non crediamo di sbagliare pensando che nessuno abbia mai ipotizzato di sedersi a tavola con dei frammenti elettronici o metallici nel piatto.

Ma, come si dice, mai dire mai.

Il progetto RoboFood

La ricerca va sempre avanti, per fortuna, e a volte fa scoperte a dir poco sorprendenti. Come nel caso dei robot commestibili di cui parla un gruppo internazionale di studiosi nell’articolo Towards edible robots and robotic food pubblicato pubblicato in “Nature Review Materials” che illustra il progetto RoboFood.

Con l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Svizzera), hanno collaborato al University of Electro-Communications, Chofu (Japan), Istituto Italiano di Tecnologia, University of Bristol (Regno Unito), Wageningen University (Olanda).

I robot commestibili e il cibo robotico sono sistemi commestibili che percepiscono, elaborano e agiscono in base a una stimolazione.

Combinare cibo e robot, una grande sfida

Secondo gli autori dello studio, si potrebbero aprire nuove opportunità nel campo dell’assistenza sanitaria (effettuare un monitoraggio sanitario in vivo, fornire un’alimentazione mirata in modo autonomo in situazioni di emergenza), nella gestione ambientale (ridurre gli sprechi in agricoltura, facilitare la vaccinazione degli animali selvatici) e nella promozione di abitudini alimentari più sane.

Ma gli studiosi immaginano anche nuove esperienze gastronomiche costruendo robot con materiali commestibili. Ecco, quindi, che il binomio cibo e robot non è più nelle categorie dell’assurdo.

Combinare cibo e robot è una grande sfida per uno scienziato e anche una possibilità da esplorare. Infatti, il progetto RoboFood ha ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento di 3,5 milioni di euro per quattro anni.

Robot gourmet

Quali ingredienti commestibili funzionano come quelli non commestibili per fabbricare i robot? Molte le soluzioni interessanti: la gelatina (come quella degli orsetti Haribo) può sostituire la gomma, riboflavina (vitamina B2) e quercetina (presente nelle mandorle e nei capperi) funzionano nei poli della batteria, il carbone attivo facilita il trasporto degli elettroni, l’alga nori (quella con cui si avvolge il sushi) previene i cortocircuiti, la miscela di amido e tannino può replicare le colle disponibili in commercio, uno strato di cioccolato protegge i robot in ambienti umidi.

A parte gli scherzi, il progetto ha una potenziale utilità ambientale. Ogni anno produciamo 40 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, se una buona (è proprio il caso di dirlo…) parte fosse commestibile di rifiuti elettronici diminuirebbero sensibilmente. Chissà se in un prossimo futuro assisteremo a una puntata di Masterchef dove gli scienziati prepareranno cibo innovativo con robot gustosi ed esteticamente attraenti

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