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Dal Paleogene la pianta che rivoluzionerà la cattura del carbonio

cattura del carbonio
Foto di Romain VERDY-RICARD su Unsplash

Nate quando in atmosfera c’era poca CO2, “sanno” come catturare il carbonio meglio di altre piante

Un nuovo tipo di legno potrebbe aprire prospettive inedite per la cattura del carbonio nella biomassa. L’hanno scoperto i ricercatori dell’Università Jagellonica e dell’Università di Cambridge. Il team anglo-polacco ha analizzato la struttura microscopica del legno del Liriodendron, un albero della famiglia delle Magnoliacee e noto come albero dei tulipani

Questa specie presenta una struttura del legno unica, diversa da quella tradizionale. Utilizzando un microscopio elettronico a crio-scansione, i ricercatori hanno osservato che l’albero dei tulipani ha macrofibrille più grandi, che potrebbero essere responsabili della sua crescita rapida e della sua eccezionale capacità di catturare il carbonio. Le macrofibrille sono componenti essenziali della parete cellulare secondaria del legno. Sono responsabili delle proprietà fisiche e meccaniche che lo rendono un materiale versatile.

Come le piante possono aiutare nella cattura del carbonio

Da qui è nata l’idea che le due specie rimaste oggi di Liriodendron potrebbero offrire vantaggi significativi nella lotta contro il cambiamento climatico. L’albero, in effetti, è già utilizzato in Asia orientale per la cattura del carbonio. La scoperta è stata effettuata nel contesto di un’indagine su 33 specie di alberi, mirata a comprendere come l’ultrastruttura del legno si sia evoluta nel tempo. L’obiettivo ora e capire come utilizzare queste piante per le piantagioni forestali da impiegare in progetti di riforestazione e cattura del carbonio.

I Liriodendri si sono separati dagli alberi di magnolia circa 30-50 milioni di anni fa. In quel periodo, si è verificata una rapida riduzione della CO2 atmosferica. Da qui, gli scienziati ipotizzano che la loro struttura interna si sia evoluta per catturare meglio il carbonio utile alla loro crescita. Portandosi dietro nei millenni questo adattamento, oggi potrebbero tornare utili alla battaglia per la riduzione delle emissioni. L’albero dei tulipani garantisce infatti una crescita rapida che finora era propria solo delle piante ornamentali. I campioni per l’analisi e la riproduzione sono stati presi dal giardino botanico di Cambridge la mattina presto e congelati in azoto ultra-freddo.

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