(Rinnovabili.it) – Il legno trasparente come il vetro sta diventando uno dei biomateriali più promettenti. Pochi mesi fa l’annuncio di un team di ricercatori svedesi che ha spalancato le porte a questa innovazione. Il loro lavoro è stato ripreso dall’Università del Maryland, che è riuscita a sviluppare il materiale: non solo è trasparente, ma ha anche prestazioni meccaniche migliori. I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista specializzata Advanced Materials.
Il punto di partenza è lo stesso per entrambi e consiste nell’eliminazione della lignina. Si tratta di un componente del legno, più nello specifico delle sue pareti cellulari, che tra le altre cose conferisce al materiale il suo colore caratteristico. Senza lignina, quindi, il legno diventa trasparente.
Da qui in avanti gli scienziati del Maryland hanno cambiato approccio. Mentre al prototipo svedese era stato aggiunto del metilmetacrilato prepolimerizzato (PMMA), un materiale a ridotta tossicità con cui si può ottimizzare la trasmittanza ottica, loro hanno tentato con la resina epossidica.
Il vantaggio è presto detto. Senza lignina il legno risulta indebolito nella sua struttura. L’aggiunta di questi polimeri invece lo rinforza: il risultato, spiegano i ricercatori, è un materiale da 4 a 6 volte più resistente di prima.
Ma c’è un secondo vantaggio importante in questo nuovo biomateriale. Il trattamento con resina epossidica ha permesso agli scienziati di usare i tessuti del legno che trasportano la linfa (xylema e floema) come passaggi per far filtrare la luce, dopo averli riallineati verticalmente.
Grazie a questi accorgimenti, si prospettano diverse applicazioni possibili per il legno trasparente modificato. Potrebbe migliorare le performance delle celle solari, dato che alla trasmittanza abbina anche buone prestazioni in termini di dispersione. La luce quindi lo attraverserebbe facilmente , raggiungendo le celle, ma verrebbe poi “intrappolata” nello spazio tra legno e cella.
In alternativa, potrebbe diventare un ottimo materiale da costruzione, o ancora subentrare a vetro e plastiche in comparti come quello automobilistico.