![Servizi di ingegneria e architettura](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2025/02/Servizi-di-ingegneria-e-architettura.jpg)
Il 2024 è stato un anno nero per i servizi di ingegneria e architettura (Sia), dopo la forte spinta degli anni precendeti, i liberi professionisti tecnici sono tornati a valori pre-Covid.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) le stazioni appaltanti hanno pubblicato, nell’anno appena concluso, bandi di gara per servizi di progettazione per un ammontare complessivo di circa 1,4 miliardi di euro, il 18,4% in meno rispetto al 2023, un valore allineato con quelli degli anni pre-pandemia.
Investimenti in calo del -18,4% nel 2024
Tra il 2022 e il 2023, sia il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) che i Bonus Edilizi, hanno rappresentato un’importante opportunità di investimento e crescita economica per il nostro Paese, estremamente importante per uscire dalla crisi innescata dal Covid. Purtroppo però, tale crescita non si è dimostrata stabile e duratura.
Come certifica il CNI, nonostante il peso della gare PNRR si sia mantenuto costante rispetto al 2023, nel 2024 a calare sono stati gli importi destinati ai Servizi di ingegneria e architettura.
Se si considerano anche le gare d’appalto integrato, l’ammontare complessivo delle somme poste a base d’asta è passato da 2,6 miliardi di euro del 2023 a 1,6 miliardi nell’anno appena concluso.
Rispetto all’anno precedente è stata registrata una diminuzione complessiva del 18,4% degli importi posti a base d’asta per i servizi di progettazione. Inoltre il 49% delle gare per servizi di ingegneria senza esecuzione si inquadra per importi inferiori a 140.000 euro, gare che potrebbero essere affidati anche senza procedura. Inoltre di questi solo il 55,5% sono stati aggiudicati da liberi professionisti. “Una situazione per questi ultimi assai complicata, che diventa ancor più critica nelle fasce di importo tra i 140.000 e i 215.000”, sottolinea Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, che prosegue “veramente critica per i liberi professionisti la capacità di accedere ad importi superiori ai 215.000 euro, laddove riescono ad essere protagonisti solo nel 3,1% delle procedure aggiudicandosi solo lo 0,8% degli importi.
Importo medio dei lavori affidati in ribasso
Altro dato da segnalare inerente al report del CNI, riguarda il calo dell’importo medio di aggiudicazione per architetti ed ingegneri che scende a 51.700 euro rispetto al livello medio pari a 78.000 euro registrato negli ultimi 5 anni.
“I dati proposti da quest’ultimo rapporto attestano che questo effetto benefico è ormai pressoché svanito, aprendo scenari preoccupanti per i professionisti italiani”, sottolinea Angelo Domenico Perrini, presidente CNI. “In questo contesto il Consiglio Nazionale resta fermo sulla propria posizione che mira a mettere in atto tutti gli interventi possibili per valorizzare al massimo la figura e il lavoro dei professionisti. Questa azione non può che avere come stella polare la difesa e l’estensione dell’applicazione dell’Equo compenso. Attraverso tutte le nostre interlocuzioni istituzionali, siamo impegnati affinché non si ripeta la pubblicazione di bandi che sviliscono il lavoro dei progettisti”.
In base ai dati elaborati dal Centro Studi CNI, nel 2024 i liberi professionisti nelle loro diverse tipologie lavorative, fanno sempre più fatica ad aggiudicarsi le gare d’appalto: risulta infatti in discesa sia la quota di gare aggiudicate (dal 42% del 2023 al 33,4% nel 2024), sia la quota degli importi aggiudicati (dall’11,4% al 6,6%).