Nuova tappa nel percorso di conversione del dl Ambiente nella competente commissione del Senato. La riunione di oggi, piuttosto breve, si è conclusa con una definizione della tempistica che punta all’Aula per la prossima settimana e con alcune novità sugli emendamenti. Resta aperta la questione della fiducia che potrebbe essere apposta sul provvedimento nella settimana di lavori di Palazzo Madama che va dal 3 al 5 dicembre. Una fiducia di Schrödinger, che c’è e non c’è, fino a che non si arriverà in Aula. Ma andiamo per ordine.
La commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato presieduta da Claudio Fazzone (Forza Italia) ha dichiarato l’improponibilità e l’inammissibilità di 92 emendamenti sul complesso di quelli presentati (erano oltre 500, con i partiti della maggioranza che si sono accordati su circa 120 emendamenti ritenute prioritari, dunque sui 40 per gruppo). Il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle proposte già presentate è fissato per lunedì 2 dicembre, alle ore 11. Sempre oggi sono stati presentati tre subemendamenti all’emendamento del Governo 3.1000 sulla presenza di uno più componenti del CdA di Acquedotto pugliese S.p.a. designati dalla Presidenza del Consiglio. Tornando all’iter, per martedì 3 sono previste la discussione e il voto in commissione, il provvedimento dovrebbe approdare giovedì 5 in Aula, probabilmente nella mattinata.
Nella riunione di oggi sono stati presentati due emendamenti dei relatori mentre un altro sarebbe in arrivo, da parte del relatore Roberto Rosso Fi, viene riferito (gli altri relatori sono Simona Petrucci FdI, e Manfredi Potenti, Lega).
Uno dei due presentati oggi riguarda l’autorizzazione di impianti a fonti rinnovabili interconnessi all’infrastruttura ferroviaria. L’emendamento introduce un articolo 10-bis, ‘Disposizioni per l’autorizzazione di impianti FER interconnessi all’infrastruttura ferroviaria’. Il testo dell’emendamento proposto dai relatori stabilisce che gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili direttamente interconnessi alle infrastrutture di alimentazione della trazione ferroviaria rientrano tra le infrastrutture ferroviarie per la cui realizzazione si applicano le disposizioni del decreto sulla Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. Sono quindi esclusi dalle norme della Direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
L’altro emendamento dei relatori arrivato nella riunione odierna riguarda il pagamento dei contributi obbligatori da parte dei produttori di imballaggi al Conai, sistema obbligatorio, e ai sistemi autonomi. Viene spiegato che l’esigenza dell’emendamento nasce dal fatto che si sono verificati contenziosi per via di una doppia imposizione. Quando a seguito di un giudicato definitivo si accerti l’originaria spettanza dell’imposizione, il soggetto riconosciuto titolare del pagamento, tra Conai e sistemi autonomi, non si potrà più rifare sull’impresa produttrice di imballaggi, che in tal modo rischia di pagare due volte. L’emendamento, diventando legge, esclude l’imprenditore e invita Conai e sistemi autonomi a regolarsi fra loro, con una sorta di surroga o manleva, visto che c’è stato un pagamento senza titolo. La norma prevede un accordo entro certi termini, con una valutazione da parte del MASE, in assenza di accordo decidono MASE e MIMIT.
Il testo del dl ambiente, dunque, attraversa una fase di analisi e elaborazione. “Valutiamo tutti gli emendamenti, se si può migliorare il testo siamo sempre aperti a tutte le modifiche utili”, spiega la viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, che ha preso parte alla riunione della Commissione.
Un emendamento del presidente Fazzone (1.65 testo due) chiede di rafforzare la commissione tecnica PNRR-PNIEC aumentandone i componenti a 100 e dando certezze sul suo finanziamento, visti i numerosi problemi che gravano anche sui rimborsi dovuti ai componenti. “C’è bisogno di valutare i tantissimi progetti PNRR PNIEC, ma non posso anticipare pareri, certamente è necessario accelerare”, dice Gava a chi le chiede un commento.
Si diceva della fiducia di Schrödinger. Ieri nell’Aula del Senato, riferendo delle decisioni della Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama, il presidente di turno Gian Marco Centinaio ha detto che “nella settimana dal 3 al 5 dicembre saranno discussi i decreti legge sui lavoratori stranieri e flussi migratori e in materia di tutela ambientale. Secondo quanto anticipato dal governo si è stabilito che, dopo l’apposizione della questione fiducia”. Fonti parlamentari di maggioranza interpellate sulla questione dicono che per ora l’ipotesi non è ventilata, e anche fonti governative spiegano che per quanto ne sanno non si parla di fiducia. Dunque, agli atti parlamentari resta quanto riferito in aula da Centinaio, ma per avere la certezza su fiducia sì o fiducia non si dovrà aspettare la ripresa dei lavori, la prossima settimana.
Certo è che l’ipotesi non è peregrina, visto l’ingorgo di provvedimenti – a partire dalla Manovra, per tacere degli inciampi sul dl Fiscale – la fiducia potrebbe essere davvero posta. Per ora, dunque, il voto di fiducia è come il famoso gatto di Schrödinger, finché non si apre la scatola non si sa se è vivo e morto, e se la fiducia ci sarà o non ci sarà.