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World Energy Transitions Outlook 2022, le 4 priorità secondo l’Irena

World Energy Transitions Outlook 2022, l’Irena: servono azioni “radicali e immediate”
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Via carbone e sussidi fossili, non si risolve tutto col gas

(Rinnovabili.it) – Servono azioni “radicali e immediate” per mettere la transizione energetica globale sui binari giusti. Gli investimenti globali devono lievitare a 5.700 miliardi di dollari l’anno da qui al 2030. Mentre vanno spostati almeno 700 miliardi di dollari l’anno di sussidi e investimenti dai combustibili fossili alle rinnovabili e alle tecnologie necessarie per tenere a portata di mano la soglia degli 1,5 gradi. I finanziamenti pubblici devono raddoppiare, anche se il grosso continuerà ad arrivare dal settore privato. L’avvertimento arriva dal World Energy Transitions Outlook 2022: 1.5°C Pathway dell’Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili.

Le priorità indicate dal World Energy Transitions Outlook 2022

Da dove iniziare? Per l’Irena le priorità sono chiare. La transizione energetica non può più tollerare il carbone. Rimpiazzare la generazione elettrica da questa fonte fossile con alternative pulite è “vitale”. “Negli ultimi mesi, la scarsità di gas e i prezzi elevati hanno portato a un rallentamento del phase out del carbone a livello globale, rendendo un caso ancora più forte per una diffusione più aggressiva delle rinnovabili”, si legge nel World Energy Transitions Outlook 2022.

Seconda priorità: cancellare gradualmente i sussidi alle fossili. Un’operazione che deve andare in tandem con la riduzione delle distorsioni esistenti del mercato. Come? Mentre si tagliano sussidi e agevolazioni, bisogna assicurarsi che i veri costi delle fossili – a livello economico, ambientale, sanitario – siano riflessi nei prezzi finali.

Terzo punto, mettere il turbo alle rinnovabili. L’Irena ricorda che bisogna correre tre volte più veloci di oggi per centrare gli obiettivi, che l’Agenzia fissa a 836 nuovi GW l’anno. “Obiettivi e politiche specifiche per la tecnologia sono particolarmente necessari per sostenere le tecnologie meno mature, come l’energia oceanica e il solare a concentrazione”, sostiene il World Energy Transitions Outlook 2022.

Quarta priorità secondo l’Irena: adeguare l’infrastruttura al nuovo panorama che sta emergendo. Servono più flessibilità e un sistema più interconnesso per assicurare l’integrazione senza scossoni di quote sempre maggiori di rinnovabili. E non si pensi di risolvere tutto con il gas: “L’idea che il gas fossile da solo sarà necessario per integrare quote più alte di solare ed eolico variabile viene rapidamente superata dalla convenienza di fonti alternative di flessibilità”.

Intanto restiamo fuori tabella di marcia su tutte le fonti rinnovabili. Come detto, la nuova capacità installata rinnovabile ogni anno è appena un terzo del necessario, ma su questo fronte qualcosa si sta muovendo. Male invece per il teleriscaldamento rinnovabile, gli investimenti per l’efficienza energetica, le auto elettriche e l’infrastruttura collegata. Idem sul versante idrogeno, CCS e BECCS.

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