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UE: un’industria verde e più competitiva, la priorità del commissario designato Wopke Hoekstra

Wopke Hoekstra: le priorità del commissario designato al clima
crediti: European Union, 2024 – Source: EP

Tenere alta l’ambizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2040, conservando il -90% ipotizzato nella legislatura precedente. Spingere sul versante dell’adattamento, anche con un piano europeo per l’adattamento alla crisi climatica. Garantire la competitività dell’industria europea con un Clean Industrial Deal entro i primi 100 giorni, come già preannunciato da Ursula von der Leyen. E nessun passo indietro sullo stop nel 2035 alle auto diesel e benzina. Sono alcune delle priorità politiche indicate dal commissario designato al Clima, le emissioni nette zero e la crescita pulita, Wopke Hoekstra, durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo del 7 novembre.

Chi è Wopke Hoekstra?

Hoekstra è subentrato a Frans Timmermans durante la scorsa legislatura europea, dal 9 ottobre 2023, ereditando una parte delle competenze dell’allora vice-presidente esecutivo della Commissione e punto di riferimento per il Green Deal.

Ottenuto il bis alla guida della Commissione UE, Ursula von der Leyen ha deciso di riconfermare il 49enne olandese in questa carica, anche se – come per tutti i commissari – competenze e funzioni sono state rimescolate.

Hoekstra, già ministro delle Finanze e degli Esteri dell’Olanda, continuerà a guidare la diplomazia climatica dell’UE, a curare le politiche di mitigazione e adattamento, e a elaborare la strategia europea di decarbonizzazione.

Tra le novità del suo ruolo, nei prossimi 5 anni si occuperà anche di tassazione, dal momento che molti aspetti fiscali sono legati al clima e alla competitività delle aziende in modo sia diretto sia indiretto.

Dovrà rispondere alla vice-presidente esecutiva per Transizione pulita, giusta e competitiva, la spagnola Teresa Ribera.

Le priorità per l’azione climatica del nuovo commissario designato

Nel suo discorso introduttivo e nelle risposte alle domande degli eurodeputati, Wopke Hoekstra ha delineato il quadro delle sue priorità per l’azione climatica UE. Le priorità riguardano 5 ambiti:

Vediamo più da vicino i temi che saranno al centro dell’azione del nuovo commissario UE al Clima durante i prossimi 5 anni.

Azione climatica ambiziosa

Rispetto all’azione climatica europea, le priorità di Hoekstra sono:

I dossier sull’adattamento saranno probabilmente decisivi, e più complessi da implementare. Finora, il versante dell’adattamento è stato meno attenzionato rispetto a quello della mitigazione, e richiede un ventaglio di strumenti ampio e variegato per aumentare efficacemente la resilienza dell’UE.

Il piano di adattamento climatico farà perno sullo strumento della valutazione del rischio climatico. C’è la volontà di assicurare che gli investimenti siano “a prova di clima”, con un focus sul rendere economicamente sostenibile la protezione degli asset europei dalle conseguenze del cambiamento climatico.

Sulla mitigazione, Hoekstra ha ribadito che “non possiamo risolvere il problema con la CCS”, le tecnologie di cattura della CO2 alla fonte e dall’aria, per quanto siano uno strumento complementare nelle politiche di mitigazione.

Competitività e decarbonizzazione industriale

Le tre priorità per la competitività e la decarbonizzazione industriale di Hoekstra sono:

Tra gli elementi fondamentali ricordati da Hoekstra come bussola per coniugare decarbonizzazione e competitività si segnalano il sostegno alla decarbonizzazione industriale, consentendo all’industria di accedere a energia sufficiente e conveniente, promuovendo tecnologie pulite, creando incentivi agli investimenti e mercati guida e promuovendo le competenze.

Il commissario designato ha ribadito l’intenzione di rivedere complessivamente il funzionamento dell’ETS nel 2026, in modo da garantire che i proventi vengano spesi in modo efficace per la transizione. La revisione toccherà navi, aerei, rifiuti ed emissioni negative, tra gli altri punti.

Sul dossier dello stop nel 2035 alle auto diesel e benzina, Hoekstra è stato netto: non si torna indietro. No alla revisione della data, come auspicato dall’Italia e da una pattuglia di circa 10 altri paesi membri. La ragione? L’industria ha bisogno di “prevedibilità” a sostegno degli investimenti. Hoekstra ha anche promesso di “combattere ferocemente” per ottenere un mercato auto più equo, con un riferimento indiretto alla Cina. Altro no, che non piacerà al governo italiano: non si aprirà la porta ai biocarburanti, come invece era stato fatto (in extremis) per gli e-fuel.

Transizione giusta e sociale

In merito alla transizione giusta, Hoekstra ha indicato due grandi priorità:

Sul Fondo Sociale per il Clima, che dovrà accompagnare l’introduzione dell’ETS2 per edifici e trasporti, il commissario ha promesso disponibilità ad aumentare la dotazione ove necessario.

Ruolo globale dell’UE nel clima

Sulla diplomazia climatica, Hoekstra ha indicato 2 priorità:

Tassazione

Sul nuovo portafoglio di competenze in materia di tassazione, Hoekstra ha indicato le seguenti priorità:

L’idea è di lanciare una iniziativa europea sulla fiscalità che possa aiutare la concorrenzialità, la prosperità e la giustizia sociale”. Tenendo in considerazione gli aspetti legati al clima, all’adattamento, così come alle disuguaglianze.

“Soprattutto in tempi di disuguaglianze crescenti dobbiamo garantire che chi ha le spalle più forti porti il peso più pesante”, ha detto Hoekstra, spiegando che “è importante che le compagnie nuove, come le tech, paghino la loro parte giusta come le industrie tradizionali”. Per poi sottolineare che molti aspetti fiscali sono legati al clima e molti anche alla competitività, in modo diretto o indiretto.

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