Greenpeace ha prodotto una stima dell’impatto sul clima dei voli vuoti o semivuoti che non vengono cancellati dalle compagnie per conservare gli slot negli aeroporti europei
In media un volo fantasma emette 20tCO2
(Rinnovabili.it) – Una legge vecchia di 30 anni spinge le compagnie aeree a far volare aerei vuoti o quasi pur di conservare gli slot negli aeroporti europei. Nasce da qui il fenomeno dei voli fantasma che sta aleggiando sull’Europa, complice l’ondata della variante Omicron che ha di nuovo ridotto il numero di passeggeri. Fenomeno che fa malissimo al clima: inquina – inutilmente – come 1,4 milioni di auto.
Il calcolo l’ha fatto Greenpeace partendo dai dati forniti da Lufthansa. La compagnia tedesca ha fatto sapere che durante i mesi invernali farà viaggiare circa 18mila voli fantasma. Non ha reso noto quali saranno le tratte interessate, ma l’ong ha fatto una stima – giudicata conservativa – di 20tCO2 per volo (considerando un vettore medio come il Boeing 747 da 200 posti e una tratta media di 900 km). Il totale è 360mila tCO2 emesse per far volare aerei vuoti e inutili. Da qui ha ricavato le emissioni delle altre compagnie, stimandole in proporzione alla quota di mercato occupata da ciascun marchio.
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Perché così tanti voli fantasma? Bruxelles ha modificato le regole per gli operatori a causa della pandemia, ma non abbastanza per impedire che questo fenomeno restasse a livelli consistenti. In base a una norma che risale al 1993, le compagnie aeree sono tenute a eseguire almeno l’80% dei voli prenotati per assicurarsi gli slot aeroportuali. La quota è stata abbassata al 50% dalla Commissione durante le prime fasi della pandemia, ma sarà nuovamente aumentata al 64% dei voli a marzo 2022.
“Siamo in una crisi climatica, e il settore dei trasporti ha le emissioni in più rapida crescita nell’UE. Voli fantasma inutili e inquinanti sono solo la punta dell’iceberg”, commenta Herwig Schuster, portavoce della campagna European Mobility For All di Greenpeace. “Sarebbe irresponsabile da parte dell’UE non porre fine ai voli fantasma e vietare i voli a corto raggio là dove c’è un collegamento ferroviario ragionevole”.
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