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Via alla consultazione pubblica per il PNACC, il piano nazionale di adattamento al climate change

Stato di emergenza per la siccità: il governo stanzia i primi 36,5 mln
Il Po in secca all’altezza del Ponte della Becca, alla confluenza col Ticino. via depositphotos.com

L’aggiornamento del PNACC era stato pubblicato dal MASE il 28 dicembre scorso

(Rinnovabili.it) – Da oggi e per 45 giorni è aperta la fase di consultazione pubblica sul Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc). Pubblicato il 28 dicembre scorso dopo molti ritardi, il piano aggiorna la prima versione che risale al 2018. Con il Pnacc, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) intende fornire delle linee guida per indirizzare le azioni di cittadini, amministrazioni e aziende nella riduzione dei rischi connessi con i cambiamenti climatici.

La consultazione pubblica è aperta al contributo di tutti i portatori d’interesse: cittadini, comunità e qualsiasi altro soggetto pubblico e privato. “Aggiorniamo questo importante strumento di programmazione degli interventi sul territorio – afferma il ministro Gilberto Pichettoalla luce di quanto accaduto negli ultimi cinque anni, col ripetersi di eventi estremi, sempre più frequenti e intensi, e delle stagioni di siccità che stanno mettendo a dura prova i bacini idrici e le nostre coltivazioni”.

Le critiche al PNACC

In realtà il PNACC ha ricevuto fin da subito critiche dure. “Un ottimo studio, ma non un piano”, sintetizzava l’ex numero due di Legambiente Edoardo Zanchini. Il documento, nelle sue 103 pagine, è una semplice sintesi dell’esistente. Una fotografia dello stato del clima, del dissesto del territorio e delle principali sfide a cui è sottoposto.

Per trovare la parte di proposta sulle strategie di adattamento bisogna scartabellare gli allegati. I primi 2 indicano delle metodologie per definire le strategie di adattamento a livello regionale e locale. Il terzo allegato è di nuovo descrittivo, riassume l’impatto sul tessuto economico.

L’ultimo contiene quello che dovrebbe essere il cuore del piano: cosa si intende fare, come, dove, e con quali risultati attesi. Purtroppo è un file excel con 361 azioni possibili, da cui territori e enti dovrebbero trarre ispirazione. Elenco filtrabile per strategia, problema, categoria e sotto-categorie. Oppure per ambito di applicazione (nazionale, regionale, …). O, ancora, per tipo di misura, scegliendo tra azioni soft, grey e green. Senza una vera regia nazionale, dunque.

Le istruzioni per inviare le osservazioni sono a questo link

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