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Vertice sul clima, ancora lontano un accordo sul phase out delle fossili alla Cop28

Il presidente di turno della Cop28, Sultan al-Jaber, ha esortato 70 ministri e 100 delegazioni dei paesi che parteciperanno al summit di dicembre a sforzarsi di trovare terreno comune e una base di consenso prima dell’inizio del vertice. Soprattutto sui dossier più caldi

Cop28 di Abu Dhabi: la presidenza va al capo dell’Adnoc
Sultan al-Jaber (centro) riceve il premio dell’Asian Business Leadership Forum in qualità di Ceo dell’Adnoc nel 2017. Crediti: ABLF via Flickr | CC BY-NC-ND 2.0

La Cop28 di Dubai inizierà tra 1 mese

(Rinnovabili.it) – Serve consenso. Realismo. E un “terreno comune” sui dossier principali prima dell’inizio dei negoziati veri e propri. Altrimenti c’è il rischio che il vertice sul clima sia un flop e non faccia passi avanti su nessuno dei temi più delicati. È il messaggio che il presidente della Cop28 di Dubai, Sultan al-Jaber, ha affidato oggi a 70 ministri e 100 delegazioni durante un incontro preparatorio per il summit di dicembre.

Il vertice sul clima si deciderà sul phase out delle fossili

Il riferimento è soprattutto all’ipotesi di un abbandono graduale di tutte le fonti fossili. Tema che molti paesi – un centinaio, sui circa 200 che partecipano al vertice sul clima – hanno messo sul tavolo già durante la Cop27 dell’anno scorso. Ma che non è stato nemmeno preso in considerazione dall’allora presidenza di turno egiziana.

Sul dossier le trattative dietro le quinte stanno andando avanti da mesi ma di questo “terreno comune”, per ora, ce n’è ben poco. L’Unione Europea è tra gli attori più decisi a piantare la bandierina del phase out delle fossili, che è stato indicato come uno degli obiettivi fondamentali del mandato a negoziare pattuito dai Ventisette a metà ottobre. La Cina ha fatto sapere pubblicamente che l’ipotesi, per il momento, è “irrealistica”.

Mentre lo stesso al-Jaber ha tentato di proporre una soluzione di compromesso che, in realtà, è un enorme salvagente all’industria dell’oil&gas (che lui stesso rappresenta in qualità di numero uno dell’ADNOC, la compagnia statale del petrolio degli Emirati Arabi Uniti). Quello di cui bisogna discutere è il phase out delle emissioni fossili, ha spiegato. Vale a dire proseguire l’estrazione (e gli investimenti) in petrolio e gas, abbinandoli all’uso di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2.

“Ho bisogno che lavoriate insieme per proporre soluzioni in grado di raggiungere allineamento, terreno comune e consenso tra tutte le parti”, ha detto oggi al-Jaber al vertice pre-Cop. “Stiamo andando nella giusta direzione, ma non abbastanza velocemente”.

Un dossier centrale per il prossimo vertice sul clima che invece sta raccogliendo consenso è l’obiettivo di triplicare la capacità installata di rinnovabili entro il 2030. Mentre in alto mare è ancora la creazione effettiva del meccanismo per le perdite e i danni, il veicolo finanziario che dovrebbe moltiplicare i fondi per il clima destinati ai paesi vulnerabili.