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Il vertice sul clima di Dubai si gioca tutto sul phase out delle fossili

Vertice sul clima: la Cop28 ha successo solo se dice stop alle fossili
Foto di Anne Nygård su Unsplash

Oil Change International e 350.org i primi firmatari

(Rinnovabili.it) – Ripensare radicalmente la strategia globale sulle fonti fossili. È su questo tema che si gioca il successo della Cop28 di Dubai. Tema che non può prescindere da “un’eliminazione completa, rapida, finanziata ed equa dei combustibili fossili”. Esattamente il nodo che la presidenza emiratina di turno sta provando da mesi a sciogliere, ma diluendo l’azione climatica e ritardando l’addio effettivo a carbone, gas e petrolio. È l’appello consegnato da oltre 100 ong globali da più di 50 paesi con una lettera aperta a Sultan al-Jaber, presidente del vertice sul clima che inizierà il 30 novembre negli Emirati Arabi Uniti.

Un pacchetto energetico ambizioso

I firmatari sono “profondamente preoccupati” dalle posizioni espresse ancora nelle ultime settimane da al-Jaber. Invece di lavorare per un accordo su un pacchetto energetico ambizioso e allineato alla scienza” che sancisca un’intesa globale per “eliminare gradualmente tutti i combustibili fossili”, la presidenza del vertice sul clima di Dubai continua a mettere “ripetuta enfasi” su soluzioni e tecnologie per la decarbonizzazione – come la cattura e lo stoccaggio della CO2 – che servono soprattutto a “distrarre e ritardare la necessità di eliminare gradualmente i combustibili fossili”.

Insomma, mentre c’è vasto consenso per un accordo finale che fissi obiettivi ambiziosi sul fronte dell’incremento della capacità installata da rinnovabili e su quello dell’efficienza energetica, ancora una volta la Cop rischia di restare in silenzio sull’oil&gas. “Tre quarti delle emissioni globali sono causate da combustibili fossili e la loro produzione e il loro utilizzo devono iniziare a scendere immediatamente in linea con il limite di 1,5°C”, si legge nella lettera.

Magari provando soluzioni intermedie, come un accordo corredato da obiettivi specifici solo su efficienza e rinnovabili ma che lasci l’addio alle fossili agli impegni non vincolanti decisi in autonomia dai paesi membri. Impegni che non avrebbero “lo status legale di una decisione della Cop” e la cui implementazione concreta resta quindi affidata solo alla buona volontà dei paesi.

Il vertice sul clima non dimentichi metano e emissioni Scope 3

Altro aspetto che dovrebbe rientrare nel phase out delle fossili, sostengono gli estensori della lettera aperta, è il tema delle emissioni di metano legate all’oil&gas. “Sebbene sia essenziale che l’industria del petrolio e del gas si impegni e attui urgentemente riduzioni delle emissioni di metano e del flaring, ciò deve avvenire nel contesto di una decisione chiara e formale sulla fine dell’espansione delle infrastrutture per i combustibili fossili e sull’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili”, scrivono. Aggiungendo un caveat: un accordo efficace deve affrontare di petto le emissioni di Scope 3, cioè quelle legate all’intera filiera delle fossili inclusi fornitori e trasporto.

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