Rinnovabili

Energia: l’economia circolare del carbonio al vertice G20

Vertice G20
Credits: digifly840 da Pixabay

I ministri dell’Energia si incontrano in vista del prossimo vertice G20

(Rinnovabili.it) – In un incontro preparatorio in vista del vertice G20 che si terrà il 21 e il 22 novembre, i ministri dell’Energia delle 20 potenze mondiali hanno ribadito il loro impegno a garantire che il settore energetico continui a dare un contributo efficace al superamento della crisi pandemica. Attraverso strategie e azioni che mirano a rafforzare la collaborazione tra produttori e consumatori, l’obiettivo condiviso è quello di stabilizzare i mercati energetici, duramente colpiti dai lockdown.

Non a caso, secondo le dichiarazioni del governo dell’Arabia Saudita, che avrebbe dovuto ospitare il quindicesimo vertice G20, il summit si concentrerà sulla sicurezza sanitaria e sul ripristino della crescita, affrontando le vulnerabilità messe in luce dalla pandemia e, al contempo, “gettando le basi per un futuro migliore”.

Leggi anche Le nuove frontiere dell’economia circolare del carbonio

Durante l’incontro preparatorio, i ministri dei 20 Stati hanno approvato la piattaforma dell’economia circolare del carbonio (CCE) secondo la cornice delle 4R, affermando che continueranno a lavorare insieme per creare le condizioni ideali per investimenti di capitale, specie nell’ambito dell’innovazione e della forza lavoro qualificata.

Secondo i principi CCE, sebbene le tecnologie rinnovabili siano una parte fondamentale della soluzione verso la mitigazione climatica, sono però necessarie soluzioni olistiche in grado di garantire la sicurezza energetica sul lungo periodo. Per questa ragione, la CCE si basa sulla cosiddetta logica della 4R: ridurre, riutilizzare, riciclare e rimuovere.  Nell’economia circolare del carbonio, dunque, si prevede di catturare le emissioni di CO2 e di reimpiegarle in altre forme di energia e/o prodotti, così da poter chiudere in maniera efficiente il ciclo del carbonio.

Quest’anno, il vertice G20 attirerà molta attenzione su di sé, specie dopo le denunce di Climate Transparency, da una parte, e di Oil Change International e Friends of the Earth USA, dall’altra, sulle scarse ambizioni climatiche delle potenze mondiali e sulla loro ostinazione nel finanziare l’industria fossile rispetto alle rinnovabili.

Leggi anche La Norvegia va “sulla luna” con un nuovo progetto CCS

Exit mobile version