Obiettivo: far rientrare l'intervento nelle Reti TEN-T, potenziando così la competitività della Regione Adriatico-Ionica
Attualmente, sono in fase di completamento i lavori di elettrificazione della rete ferroviaria molisana
Opportunità legate alla direttrice Adriatico-Ionica, collegamenti con il versante tirrenico, infrastrutture strategiche: sono questi i temi affrontati, nel pomeriggio di oggi, nel corso del webinar promosso dalla Regione Abruzzo “Verso una direttrice Adriatico-Ionica multimodale e pluriconnessa al versante tirrenico”, cui è intervenuto anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma.
Il governatore ha evidenziato come le infrastrutture rappresentino una necessità ormai improcrastinabile per il Meridione che sconta una situazione di arretratezza non più accettabile.
Nei mesi scorsi, con Marche, Abruzzo e Puglia, è stato siglato un protocollo d’intesa per definire una strategia di sviluppo sulle tematiche connesse al potenziamento della dorsale adriatica, con l’obiettivo di far rientrare l’intervento nelle Reti TEN-T, potenziando così la competitività della Regione Adriatico-Ionica.
«In Molise, da decenni – ha spiegato Toma – si parla di un collegamento Adriatico-Tirreno. In passato si è fatto riferimento alla realizzazione di un’autostrada; noi, più realisticamente,pensiamo a una arteria a quattro corsie, decisamente più funzionale e vantaggiosa per i nostri territori. Ma come Regione puntiamo molto anche sul trasporto su ferro. Attualmente, sono in fase di completamento i lavori di elettrificazione della rete ferroviaria molisana. Interventi che consentiranno di modernizzare la linea e ridurre i tempi di percorrenza».
«Il trasporto su ferro – ha aggiunto – rappresenta il futuro, bisogna crederci e investire ora per ottenere i benefici nei prossimi anni. È necessario un forte impegno da parte di tutti. Insieme, con determinazione, coraggio, guardando al futuro, alle nuove generazioni».
«In questa fase di post-pandemia – ha concluso – ci sono straordinarie opportunità. L’Europa ha messo in campo ingenti risorse a partire dalla nuova programmazione e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. La sfida che ci attende sta nel porre in essere azioni virtuose, innanzitutto nello spendere bene e in tempi rapidi i fondi dedicati».