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Verso il calo “strutturale” delle emissioni della Cina già dal 2024?

Anche se il 2023 è ancora segnato dal rimbalzo post-Covid, il combinato disposto di riduzioni delle emissioni nel settore elettrico, dell’acciaio e del cemento insieme al boom di capacità installata rinnovabile potrebbe determinare un’inversione di rotta strutturale nella generazione di gas serra per il colosso asiatico

Emissioni Cina: nel 2024 inizierà un calo strutturale
Foto di Andreas Felske su Unsplash

L’analisi del CREA per Carbon Brief sulle emissioni cinesi

(Rinnovabili.it) – Un calo significativo, probabilmente strutturale, già a partire dall’anno prossimo. Grazie all’aumento da record di capacità installata rinnovabile. È questa la traiettoria futura delle emissioni della Cina secondo l’ultima analisi del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) che si basa sia su dati ufficiali del governo di Pechino sia su dati commerciali.

La curva delle emissioni di gas serra della seconda economia mondiale punta ancora verso l’alto. Effetto – forse finale – del rimbalzo post-Covid, nel terzo trimestre del 2023 le emissioni fossili e delle industrie più inquinanti dovrebbero crescere del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Cina ha eliminato tutte le restrizioni in vigore per contenere la pandemia alla fine del 2022, con una crescita significativa quest’anno della produzione industriale (con il manifatturiero che ha compensato i cali nei settori del cemento e dell’acciaio), a cui si è affiancata un aumento della domanda di petrolio.

Ma allo stesso tempo, il colosso asiatico ha realizzato numeri da record nell’installazione di eolico e fotovoltaico. “Combinati con una ripresa della produzione idroelettrica a seguito di una serie di siccità, questi aumenti record dovrebbero garantire una diminuzione della produzione di elettricità da combustibili fossili e delle emissioni di CO2 nel 2024”, scrive il CREA.

Emissioni Cina, le previsioni per il 2024-25

Il calo previsto nel 2024 è di 249 milioni di tonnellate di CO2 (MtCO2), mentre per il 2025 la flessione dovrebbe attestarsi a -64 MtCO2. A trainare la curva verso il basso sarebbe la riduzione, già in atto, delle emissioni energetiche e in alcuni dei settori hard-to-abate. Tutto ciò “potrebbe portare a un calo strutturale e duraturo delle emissioni per il Paese nel suo complesso”, si legge nell’analisi del CREA per Carbon Brief. “Questo perché – per la prima volta – il tasso di espansione dell’energia a basse emissioni di carbonio è ora sufficiente non solo a soddisfare, ma a superare l’aumento medio annuo della domanda complessiva di elettricità della Cina”. Mantenere questo tasso sarebbe sufficiente a determinare un calo strutturale delle emissioni della Cina.