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Veneto, riunione del Comitato di indirizzo e sorveglianza (Cis) sulle problematiche aria

Necessario ridurre le emissioni di PM 10 primario (derivante principalmente dalla combustione di biomasse) del 38%, degli ossidi di azoto (derivanti dai trasporti) del 39% e di ammoniaca (dalle attività agricole) del 22%

Foto di Ralf Vetterle da Pixabay

Assessore Bottacin, “Utile confronto con le amministrazioni locali per un fondamentale gioco di squadra”

(AVN) – Venezia, 10 marzo 2021

“È stata un’importante occasione per approfondire i dettagli della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha condannato l’Italia in particolare per gli sforamenti di PM10, durante la quale abbiamo evidenziato le azioni messe in campo dal Veneto insieme anche alle altre Regioni del Pacino Padano. Nell’occasione è stato, inoltre, illustrato l’aggiornamento dello stato della qualità dell’aria dell’ultimo periodo”.

Sono parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, in relazione ai contenuti della riunione del Comitato di indirizzo e Sorveglianza (CIS) che si è svolta oggi e a cui prendono parte presidenti di provincia e sindaci dei capoluoghi.

“Pur conoscendo tutti i limiti del Bacino Padano dove c’è scarso ricambio d’aria – sottolinea l’Assessore – le oltre settanta misure contenute nel nostro attuale piano regionale stanno portando riscontri positivi, tant’è che il valore medio è al di sotto dei limiti imposti a livello europeo e il superamento si è verificato per il solo valore limite giornaliero, non per il valore medio annuale che, ormai da anni, risulta ampiamente rispettato”.

“La sentenza, di condanna a livello nazionale, impone a tutti delle azioni straordinarie – prosegue Bottacin – che, come Veneto, noi abbiamo già deliberato in Giunta nelle scorse settimane. Ovviamente, ai fini di una piena efficacia delle misure regionali, è fondamentale anche l’intervento dello Stato per le azioni di propria competenza”.

Secondo i dati forniti da appositi studi, per il raggiungimento del rispetto dei valori limite delle concentrazioni in aria ambiente di PM10, sia primario che secondario, si è stimato sia necessario ridurre le emissioni di PM 10 primario (derivante principalmente dalla combustione di biomasse) del 38%, degli ossidi di azoto (derivanti dai trasporti) del 39% e di ammoniaca (derivante principalmente dalle attività agricole) del 22%.

“Fondamentale è, quindi, declinare le misure sulla base dei risultati da ottenere – aggiunge l’Assessore -. Cosa che insieme alle altre Regioni del Bacino Padano abbiamo fatto, per una visione d’insieme della problematica, e proposto al governo nazionale. Come Veneto, solo nella recente delibera, abbiamo immediatamente liberato risorse per quasi 180 milioni di euro per misure dedicate a trasporti, riscaldamento e azioni in agricoltura, che si sommano al quasi miliardo già stanziato negli ultimi tre anni”.

“Ognuno deve fare la propria parte, come ha recentemente evidenziato anche il nuovo ministro per la Transizione Ecologica – conclude Bottacin -. In tal senso credo sia fondamentale un vero gioco di squadra tra tutte le amministrazioni per la massima efficacia delle azioni in campo”.