Versatili, resilienti, sostenibili, energeticamente autosufficienti e off-grid. Modulari, possono formare interi quartieri o città. Ecco perché le case galleggianti sono protagoniste dell’architettura del futuro
(Rinnovabili) – Protagoniste di progetti futuristici, soluzione sostenibile ai problemi ambientali più pressanti, ma anche rifugi per una vacanza lontano dal trambusto della città. Le case galleggianti sono sempre più al centro dell’attenzione di architetti e designer perché sono estremamente versatili: la floating architecture è un campo dove si può sperimentare, integrare tecnologie e rispondere ai bisogni più disparati. Ecco alcuni esempi di case galleggianti e dei loro vantaggi.
Consumo di suolo: zero
È tanto scontato da sembrare ovvio, ma sottolinearlo non guasta. Le case galleggianti per definizione hanno un consumo di suolo pari a zero. Un fattore che diventa centrale quando si cercano soluzioni al sovrappopolamento di alcune aree del pianeta. Sono molti i progetti che partono da una struttura modulare di base per immaginare interi quartieri o città galleggianti. È il caso della FreiLichtHaus, la casa che diventerà il modulo base del quartiere galleggiante più grande d’Europa. È stata pensata per sfruttare il Lausitzer Seenland, l’enorme lago artificiale tra Sassonia e Brandeburgo. Grazie a un molo galleggiante si accede all’abitazione, che dispone di una copertura solare fotovoltaica, un camino ad idrati di sale per il riscaldamento, un sistema di raffrescamento adiabatico a consumo di energia zero.
La resilienza delle case galleggianti
Le città galleggianti sono anche una soluzione resiliente contro il passaggio di violentissimi tifoni, terremoti e tsunami. Il progetto davvero futuristico di Next Tokyo va esattamente in questa direzione: combina un sistema di barriere frangiflutti con isole artificiali e una struttura modulare galleggiante composta da anelli esagonali per la condivisione delle principali risorse, su tutte l’acqua potabile.
Riqualificazione di porti e fiumi e fitodepurazione
In ambito urbano, le case galleggianti possono diventare estremamente utili per migliorare la qualità dell’acqua. Infatti sono molti i progetti che integrano nelle abitazioni strumenti per la fitodepurazione. Non servono per forza ritrovati ultratecnologici. Bastano piante acquatiche con poteri fitodepurativi come la cannuccia di palude, il papiro e la brasca. Queste specie d’acqua dolce si nutrono delle sostanze inquinanti e crescono robuste migliorando naturalmente la qualità dell’acqua. Innanzitutto evitando che le acque reflue delle case galleggianti inquinino ulteriormente fiumi e laghi. Lo prevedono ad esempio le X-float thailandesi progettate da agaligo studio.
Off-grid per necessità
Un “effetto collaterale” del galleggiare sull’acqua è che non bisogna spendere un centesimo per il costo del terreno. Soldi che il committente può dirottare sulle migliorie in materia di efficienza energetica, ad esempio puntando su fotovoltaico, materiali isolanti e dalla bassa impronta ambientale. Con risultati sorprendenti. Un esempio? La Floatwing riesce a produrre il 100% del suo fabbisogno annuale di energia in soli 6 mesi.