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Tutti i vantaggi delle case galleggianti

Versatili, resilienti, sostenibili, energeticamente autosufficienti e off-grid. Modulari, possono formare interi quartieri o città. Ecco perché le case galleggianti sono protagoniste dell’architettura del futuro

(Rinnovabili) – Protagoniste di progetti futuristici, soluzione sostenibile ai problemi ambientali più pressanti, ma anche rifugi per una vacanza lontano dal trambusto della città. Le case galleggianti sono sempre più al centro dell’attenzione di architetti e designer perché sono estremamente versatili: la floating architecture è un campo dove si può sperimentare, integrare tecnologie e rispondere ai bisogni più disparati. Ecco alcuni esempi di case galleggianti e dei loro vantaggi.

 

Consumo di suolo: zero

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È tanto scontato da sembrare ovvio, ma sottolinearlo non guasta. Le case galleggianti per definizione hanno un consumo di suolo pari a zero. Un fattore che diventa centrale quando si cercano soluzioni al sovrappopolamento di alcune aree del pianeta. Sono molti i progetti che partono da una struttura modulare di base per immaginare interi quartieri o città galleggianti. È il caso della FreiLichtHaus, la casa che diventerà il modulo base del quartiere galleggiante più grande d’Europa. È stata pensata per sfruttare il Lausitzer Seenland, l’enorme lago artificiale tra Sassonia e Brandeburgo. Grazie a un molo galleggiante si accede all’abitazione, che dispone di una copertura solare fotovoltaica, un camino ad idrati di sale per il riscaldamento, un sistema di raffrescamento adiabatico a consumo di energia zero.

 

La resilienza delle case galleggianti

Tutti i vantaggi delle case galleggiantiGli effetti dei cambiamenti climatici come l’aumento del livello del mare non è una questione che preoccupa soltanto qualche sperduto atollo nel Pacifico. La maggior parte della popolazione mondiale è concentrata in una stretta fascia di terra lungo le coste di mari e oceani. Questo fatto continua a spingere gli architetti verso la progettazione di intere città galleggianti, autosufficienti e in grado di ospitare decine di migliaia di abitanti. L’ha immaginato Neil Worrall nel suo progetto Aquacities, fresco di premio The Next Big Thing: piattaforme esagonali in acque internazionali, collegate alla terraferma da ponti. “Costruire 100 Aquacities – ha spiegato Worrall – con una superficie di 500 miglia quadrate ciascuna e una densità abitativa di 15.000 persone per miglio quadrato garantirebbe alloggio a 750 milioni di persone”.

 

Le città galleggianti sono anche una soluzione resiliente contro il passaggio di violentissimi tifoni, terremoti e tsunami. Il progetto davvero futuristico di Next Tokyo va esattamente in questa direzione: combina un sistema di barriere frangiflutti con isole artificiali e una struttura modulare galleggiante composta da anelli esagonali per la condivisione delle principali risorse, su tutte l’acqua potabile.

 

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Riqualificazione di porti e fiumi e fitodepurazione

Tutti i vantaggi delle case galleggiantiMa su una scala minore le case galleggianti possono rappresentare una soluzione interessante per riqualificare porti e tratti urbani delle vie fluviali. Ad aprire la strada in questo caso è stata l’Olanda, con la riqualificazione del porto di Houthaven, trasformato in un nuovo quartiere altamente efficiente, completamente sviluppato su penisole galleggianti sulle acque del fiume Leith.

 

In ambito urbano, le case galleggianti possono diventare estremamente utili per migliorare la qualità dell’acqua. Infatti sono molti i progetti che integrano nelle abitazioni strumenti per la fitodepurazione. Non servono per forza ritrovati ultratecnologici. Bastano piante acquatiche con poteri fitodepurativi come la cannuccia di palude, il papiro e la brasca. Queste specie d’acqua dolce si nutrono delle sostanze inquinanti e crescono robuste migliorando naturalmente la qualità dell’acqua. Innanzitutto evitando che le acque reflue delle case galleggianti inquinino ulteriormente fiumi e laghi. Lo prevedono ad esempio le X-float thailandesi progettate da agaligo studio.

 

Off-grid per necessità

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Un “effetto collaterale” del galleggiare sull’acqua è che non bisogna spendere un centesimo per il costo del terreno. Soldi che il committente può dirottare sulle migliorie in materia di efficienza energetica, ad esempio puntando su fotovoltaico, materiali isolanti e dalla bassa impronta ambientale. Con risultati sorprendenti. Un esempio? La Floatwing riesce a produrre il 100% del suo fabbisogno annuale di energia in soli 6 mesi.