Rinnovabili • Uso del suolo: l’uomo ha modificato il 32% della superficie terrestre dal 1960 Rinnovabili • Uso del suolo: l’uomo ha modificato il 32% della superficie terrestre dal 1960

Atlante dell’uso del suolo, in 60 anni l’uomo ha stravolto il 32% della Terra

Almeno il 17% della superficie terrestre ha cambiato destinazione d’uso una volta dal 1960 a oggi. Ma in molti casi i cambiamenti sono stati ripetuti. Nel complesso la percentuale sale quindi al 32%

Uso del suolo: l’uomo ha modificato il 32% della superficie terrestre dal 1960
Foto di ThuyHaBich da Pixabay

Uno studio presenta la mappa globale dell’uso del suolo negli ultimi 6 decenni

(Rinnovabili.it) – Dal 1960 a oggi, l’uomo ha trasformato l’uso del suolo su una superficie di 43 milioni di km2. Un’estensione enorme, che equivale quasi a un quinto dell’intera superficie terrestre, ed è di quattro volte superiore alle stime che finora erano considerate attendibili. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Communications.

“Poiché l’uso del suolo gioca un ruolo centrale per la mitigazione del clima, la biodiversità e la produzione alimentare, comprenderne appieno le dinamiche è essenziale per le strategie di uso sostenibile del suolo”, introduce l’autrice principale dello studio, Karina Winkler, che lavora nel dipartimento di Geografia fisica dell’università olandese di Wageningen.

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Come è cambiato l’uso del suolo? Negli ultimi 60 anni, si legge nello studio, la copertura forestale totale della Terra si è ridotta di quasi 1 milione di km2, più di tre volte l’estensione dell’Italia. Mentre nello stesso periodo le aree coperte da terreni coltivati e pascoli sono aumentate all’incirca della stessa misura.

Cambiamenti che non sono omogenei in tutto il pianeta. Tutt’altro. Le differenze tra le regioni sottolineano una volta di più la distanza – in aumento – tra il Nord e il Sud del mondo. Le foreste di Europa, Russia, Asia orientale e Nord America sono cresciute, mentre è la deforestazione a far da padrone nell’emisfero australe. Guardando questo dato al contrario emergono i lineamenti di un modello estrattivista su scala globale: i terreni coltivati sono diminuiti nel nord e si sono espansi nel sud del mondo, soprattutto per soddisfare gli appetiti dei paesi ricchi.

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La dimensione del fenomeno è anche più vasta di quanto possa apparire a prima vista. I ricercatori spiegano che le stesse parcelle di terreno possono aver cambiato uso del suolo più volte negli ultimi decenni. Se si prendono in considerazione tutte queste trasformazioni, il totale di superficie terrestre modificata quasi raddoppia: arriva al 32% del totale.