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Una promessa per il Victoria: 95% energia rinnovabile e di proprietà statale

Il premier del Victoria, Daniel Andrews, presenta il piano per rilanciare la State Electricity Commission, privatizzata negli anni '90. E promette che, se rieletto, abbandonerà il carbone per una produzione elettrica al 95% rinnovabile entro il 2035

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Foto di Julian Hacker da Pixabay

I Labour del Victoria dicono addio al carbone e benvenuto alle rinnovabili

(Rinnovabili.it) – “Un rieletto governo laburista riporterà la proprietà dell’energia al governo, offrendo bollette elettriche più economiche e minori emissioni, restituendo il potere nelle mani dei cittadini del Victoria”. Questo il piano energetico e la promessa elettorale di Daniel Andrews, premier dello stato australiano Victoria. Andrews e il ministro dell’ambiente, Lily D’Ambrosio, hanno annunciato giovedì un nuovo programma per decarbonizzare il Paese e far risorgere la State Electricity Commission (SEC) decenni dopo la sua privatizzazione.

L’obiettivo principale? Realizzare su tutto il territorio nuovi impianti alimentati a fonti rinnovabili per arrivare a produrre con l’energia pulita il 60% della generazione elettrica statale al 2030. Puntando al 95% entro il 2035. Il governo deterrà una partecipazione di controllo in ciascuno dei nuovi progetti verdi che man mano sostituiranno le centrali a carbone esistenti. Un’operazione da 4,5 GW che richiederà un investimento iniziale di 1 miliardo di dollari.

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Il piano sarà accompagnato da un obiettivo di riduzione delle emissioni del 75-80% entro il 2035 per poi raggiungere le zero emissioni nette nel 2045. “Questo – si legge nella nota stampa che accompagna l’annuncio – non solo fornirà più energia rinnovabile, bollette elettriche più leggere e ridotte emissioni di carbonio, ma creerà anche posti di lavoro”. Secondo le stime laburiste le iniziative dovrebbero aumentare il prodotto statale lordo di circa 9,5 miliardi di dollari sostenendo 59.000 lavoratori.

“Le grandi compagnie energetiche vogliono profitti offshore, noi vogliamo l’eolico offshore”, ha commentato Andrews. “L’energia rinnovabile è il futuro: fa bene al nostro clima, fa bene alle bollette elettriche più basse e fa bene al lavoro”.

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