Rinnovabili

Una facciata di PIXEL colorati

Nel centro di Melbourne a pochi passi da una delle più importanti arterie stradali, da pochi mesi è stato inaugurato un edificio che rappresenta l’inizio di un mondo tutto nuovo di concepire l’edilizia green a consumi zero ed emissioni ridotte, si tratta del Pixel Building, il cui nome stesso evoca tutta la particolarità della costruzione. L’edificio di quattro piani progettato dallo Studio 505, dimostra che le tre virtù dell’edificio perfetto, bellezza, qualità ed efficienza, possono coesistere in un’unica struttura, semplicemente applicando le tecnologie e le conoscenze che già oggi fanno parte del nostro bagaglio culturale.

Sorto al posto dell’ex fabbrica della Carlton Brewery, il progetto è stato commissionato dalla Grocon che ha deciso di farne il suo punto di riferimento e cavallo di battaglia, realizzando un edifico ecosostenibile, capace di produrre più energia di quella consumata, autonomo anche nei consumi idrici ad emissioni nocive pari a zero. Obiettivi ampiamente raggiunti anche durante la fase di costruzione dell’edificio, accuratamente monitorata, le cui emissioni complessive dovute prevalentemente al trasporto dei materiali da costruzione, sono state completamente compensate; un esempio di efficienza che utilizza fonti rinnovabili fotovoltaiche ed eoliche, un complesso sistema di raccolta dell’acqua piovana, contiene il consumi di rifiuti ed è costruito con materiali innovativi e riciclati.

UN INSIEME DI PIXEL COLORATI

Ma il curioso nome a cui si ispira il “Pixel Building” è facilmente comprensibile osservandone la facciata: una serie di sfaccettature e moduli vetrati colorati, tutti esclusivamente provenienti da cicli di recupero edilizio, che oltre a fornire una componente assolutamente originale all’edificio, fungono anche da brise-soleil orientabili, interrompendo la luce diretta dei raggi solare e lasciando penetrare all’interno dell’edificio esclusivamente luce diffusa, che minimizza l’apporto di calore ed ovviamente crea un egioco di colori unico nel suo genere.

E’ proprio questa una delle caratteristiche più importanti dell’edificio: la riduzione dei consumi prima ancora della produzione energetica. Per ricreare condizioni interne ideali, accanto ai brise-soleil colorati trovano posto pannelli mobili, la facciata ventilata a doppia pelle, le fessure per l’areazione naturale ed un originale sistema di verde pensile per ogni ballatoio che mitiga naturalmente il caldo estivo.

MASSIME PRESTAZIONI AL MINIMO DEI CONSUMI

Sono le innovazioni ambientali a rendere il Pixel Building il primo edificio completamente Carbon Neutral dell’Australia autonomo nei consumi energetici e nella richiesta d’acqua, con un design energetico che gli ha permesso di raggiungere il punteggio massimo nella classificazione Greenstar australiana, riservata alle eccellenze architettoniche sostenibili, con 5 punti extra per l’innovazione tecnologica, aggiudicandosi anche la certificazione LEED statunitense e la valutazione del sistema inglese BREEAM, collocandosi al primo posto tra i 740.000 edifici già registrati in questi tre sistemi di classificazione.

Un edifico commerciale da 250 mq, che riesce a generare completamente il suo fabbisogno energetico attravero numerose tecnologie green ed intelligenti accorgimenti di risparmio energetico:

ZERO RIFIUTI, 100% ENERGIA E ACQUA

Pixel Building offre uno dei più sofisticati sistemi di trattamento delle acque mai costruiti, che secondo le previsioni fatte, qual’ora il rating di precipitazioni annuali di Melbourne si attenesse ai trascorsi 10 anni, l’edificio garantirebbe la completa autonomia idrica. L’acqua piovana raccolta dal tetto giardino e dal verde pensile disposto lungo i ballatoi viene convogliata in un unico serbatoio interrato di trattamento, dove viene filtrata e rimessa in circolo per i molteplici scopi (escluso l’utilizzo alimentare) evitando il consueto spreco di acqua potabile per il sistema di scarico, di acqua grigie e di irrigazione.

L’ingegno ed innovazione dei progettisti e del committente del Pixel Building hanno saputo gestire anche i problemi legati alla climatizzazione, inserendo un’intercapedine d’aria nel solaio tra i piani. Nel condotto così creato, collegato direttamente all’esterno sia in copertura che in facciata, viene incanalata l’aria calda nei mesi invernali per riscaldare e l’aria fresca nei mesi estivi; inoltre tutti i locali interni sono forniti di riscaldamento/raffrescamento a pavimento, dove scorre l’acqua riciclata proveniente dal bacino di raccolta. Grazie alla sfaccettatura fornita dalla facciata, lo sbalzo termico genera un moto convettivo naturale dell’aria che grazie ad un intelligente quanto semplice sistema, aereando tutti gli ambienti interni esclusivamente con ventilazione naturale per un tasso tre volte superiore rispetto allo standard richiesto in australia.

Per volere degli stessi committenti il 95% dei materiali di scarto prodotti durante la costruzione sono stati riciclati, riducendo quasi a zero le emissioni di CO2 dovute alla loro eliminazione.


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