La cinese Envision Energy ha firmato un contratto triennale per la vendita di energia eolica ad AstraZeneca, Lonza, Novartis, Novo Nordisk e Roche
L’industria farmaceutica e la crisi energetica
(Rinnovabili.it) – “Accelerare la transizione verso sistemi sanitari a zero emissioni“. Con queste parole Envision Energy, società cinese oggi tra i principali fornitori di turbine eoliche al mondo, ha motivato il nuovo accordo multilaterale firmato con 5 big dell’industria farmaceutica globale. A margine del Forum economico di Davos, Envision ha chiuso un PPA (Power Purchase Agreement) della durata di tre anni con AstraZeneca, Lonza, Novartis, Novo Nordisk e Roche, per promuovere lo sviluppo sostenibile del settore. L’accordo prevede la fornitura di 200 GWh annui di energia eolica a partire dal 2024 ad un prezzo fisso, evitando così l’impatto della volatilità del mercato elettrico.
Il caro prezzi scatenatosi con la ripresa post lockdown e trasformatosi in crisi con lo scoppio della guerra in Ucraina, non ha risparmiato neppure il comparto farmaceutico. Una recente indagine della società di consulenza internazionale Ayming ha mostrato come oltre l’80% delle aziende farmaceutiche in 17 paesi tra Europa, Asia e Nord America abbia dovuto apportare modifiche per contrastare i rincari nelle bollette energetiche. E nonostante la tempesta sia apparentemente passata, per il comparto le acque appaiono tutt’altro che calme. I prezzi energetici (ancora sopra ai livelli pre pandemia) si combinano infatti con gli elevati costi delle materie prime e della catena di fornitura, oggi in balia di nuovi timori legati agli attacchi dei militanti Houthi nel Mar Rosso.
PPA aziendali e obiettivi rinnovabili
In questo contesto i PPA – gli accordi di compravendita energetica – offrono un certo respiro anche quando impostati su scadenze così brevi. E nel contempo aiutano le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. “Si prevede che i 200 gigawattora di fornitura di energia verde – spiega Envision Energy in una nota stampa – ridurranno le emissioni equivalenti di anidride carbonica di 120.000 tonnellate l’anno, paragonabili all’eliminazione di 25.000 automobili dalla strada. Questa collaborazione apre un nuovo modo per un numero maggiore di aziende nella catena di fornitura sanitaria di decarbonizzare le proprie attività”.
Per le 5 società in questione si tratta, in realtà, di un percorso già iniziato. Novo Nordisk, ad esempio, impiega solo elettricità rinnovabile per la sua produzione globale già dal 2020. E oggi punta alle zero emissioni di CO2 al 2030 per tutte le sue attività e trasporti.
AstraZeneca sta lavorando per ridurre il suo consumo energetico assoluto entro il 2025, passando per lo stesso anno ad una fornitura energetica 100% rinnovabile. Roche si è data un obiettivo di “energia sostenibile al 100%” nelle sue operazioni entro il 2025: 90% di questa fornitura arriverà da installazioni in loco, PPA aziendali e PPA virtuali, mentre un 10% è legato all’impiego dai certificati verdi.
Novartis, invece, ha firmato il primo accordo nel settore dell’energia eolica nel 2017, per ridurre l’impronta di carbonio di tutta l’elettricità acquistata per le sue attività nel Nord America. Nel 2020, ha siglato cinque PPA virtuali per avanzare verso l’obiettivo 100% di elettricità rinnovabile nelle attività europee.