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Umbria, impegno per polo regionale dell’idrogeno e della mobilità alternativa

Il progetto PRIMA punta alla riconversione della ex Centrale ENEL a carbone di Gualdo Cattaneo per sviluppare l'economia dell'idrogeno

Foto di ju Irun da Pixabay

Una opportunità per la realizzazione del Polo regionale dell’idrogeno verde prodotto dall’elettrolisi dell’acqua

Perugia – Un progetto innovativo (denominato “PRIMA”) che vede la riconversione della ex Centrale ENEL a carbone di Gualdo Cattaneo in un Polo regionale per la produzione di idrogeno. È questo l’oggetto della riunione che si è tenuta in questi giorni e a cui hanno partecipato la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’Assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, l’Assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni, il Sindaco di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini con il Vice Sindaco Sabrina Annibali, il Sindaco di Giano Manuel Petruccioli, che hanno incontrato Pompeo Farchioni e Francesco Angelelli, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Società “SB Gualdo Giano Futura Srl”, di cui fanno parte alcune importanti Aziende del territorio, interessate a svolgere un ruolo attivo per promuovere e realizzare un Piano di riconversione e valorizzazione del Sito della Ex Centrale ENEL.

   All’ordine del giorno l’impegno della Regione a sostenere il Progetto PRIMA (acronimo di “Polo Regionale dell’Idrogeno e della Mobilità Alternativa”) per il suo inserimento all’interno del “PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” che il Governo ha in corso di elaborazione per accedere alle risorse europee previste dal NEXT GENERATION EU. Si tratta di un Progetto ambizioso ma concreto, promosso dall’Assessorato regionale allo sviluppo economico, con la collaborazione di Esperti del Gruppo di Lavoro SIRI (Strategia Italiana Ricerca Idrogeno) del Ministero dell’Università,  in totale sintonia con la strategia europea e nazionale per la decarbonizzazione del sistema energetico che si pone l’obiettivo di rispondere alla necessità di offrire alternative per la riqualificazione delle aree precedentemente occupate dalle centrali a carbone in fase di dismissione.

   Il Progetto ha lo scopo di coniugare gli obiettivi energetici con quelli di tutela ambientale, sviluppo economico e sociale, utilizzando fonti energetiche rinnovabili. In tale contesto, l’infrastruttura della ex Centrale Enel “P. Vannucci” esistente a Gualdo Cattaneo (Bastardo), e la adiacente rete di gas naturale SNAM in alta pressione, costituiscono una opportunità per la realizzazione del Polo regionale dell’idrogeno verde prodotto dall’elettrolisi dell’acqua. L’idrogeno è infatti considerato il vettore energetico del futuro e sarà uno dei protagonisti principali del “Green new Deal” europeo, che prevede un piano volto a ridurre le emissioni di gas serra di circa la metà entro il 2030 e del 100% entro il 2050, attraverso l’estensione del vettore idrogeno in sostituzione dei combustibili fossili.

“Una grande opportunità, un’idea innovativa in cui crediamo molto – hanno affermato la Presidente Tesei e gli Assessori Fioroni e Morroni – e che è un vero sguardo verso il futuro. Un progetto che risponde appieno alla nostra visione dell’Umbria e intercetta gli obiettivi del PNRR”.
   “A livello nazionale – è stato sottolineato – rappresenta una best practice che trasformerebbe un’area da riqualificare in una infrastruttura di importanza strategica per l’intera regione. Non va inoltre dimenticato che un’opera del genere, oltre al valore ambientale ed energetico, ha una enorme valenza per lo sviluppo economico ed occupazionale, in quanto potrà portare alla creazione di circa 300 posti di lavoro tra diretti ed indiretti”.

   Il Presidente Pompeo Farchioni, per conto della Società “SB Gualdo Giano Futura Srl”, esprimendo grande apprezzamento per l’iniziativa assunta dalla Regione, ha manifestato il deciso ed attivo impegno degli Imprenditori del territorio per il “Progetto Idrogeno” assicurando, nelle forme che dovranno essere successivamente definite, “la più ampia collaborazione per la sua realizzazione in quanto, oltre a realizzare una importante riqualificazione del Sito della ex Centrale, rende concreto il superamento dell’impiego dei combustibili fossili a fini energetici proprio in un territorio che negli ultimi decenni ne ha subito tutti gli effetti negativi”. Farchioni ha altresì sottolineato la “necessità di un coinvolgimento diretto di ENEL, proprietario dell’area, il cui impegno è indispensabile per assicurare la realizzazione del Progetto nei termini che verranno stabiliti dal Recovery Plan (entro la fine del 2026 !!) garantendo tempi certi e rapidi per effettuare le fondamentali attività di bonifica dei terreni e di demolizione degli impianti della Centrale”.

   Analogo interesse per l’attuazione del Progetto è stato manifestato anche dai Sindaci dei due Comuni di Gualdo Cattaneo e di Giano dell’Umbria che hanno sottolineato l’importanza delle ricadute positive per l’economia, per il territorio, per i cittadini tutti, nonché “la necessità di coinvolgere, in questa straordinaria occasione, l’imprenditoria locale che dispone delle competenze necessarie”.

Sintesi del progetto PRIMA
Estensione area: 18 ettari totali, di cui: 5 ettari destinati alla produzione di idrogeno, 9 ettari dell’ex carbonile saranno destinati all’impianto fotovoltaico, 4 ettari alle infrastrutture per supportare funzionamento del Polo.
Elementi innovativi del Progetto
Produzione di “idrogeno verde”, ossia idrogeno a partire da acqua distillata/demineralizzata Presenza nel polo di laboratori dedicati alla ricerca (h2 Lab), che si dedicheranno ad attività di ricerca, attività formative, trasferimento tecnologico, spin off, attività di divulgazione
Importanza del Progetto
A livello europeo c’è una grande enfasi per la promozione dell’idrogeno verde. Nel pacchetto di Green Deal, la Commissione ha incluso un documento dedicato specificatamente alla “Strategia per l’idrogeno pulito”. L’idrogeno verde è identificato come il vettore energetico più compatibile con l’obiettivo di neutralità climatica che l’UE vuole raggiungere entro il 2050. La scelta di scommettere sull’idrogeno prodotto tramite idrolisi è basata su motivi ambientali ma anche economici, visto che il calo dei costi degli elettrolizzatori (-60% negli ultimi 10 anni) sta gradualmente rendendo l’idrogeno verde sempre più competitivo con quello grigio (prodotto da combustibili fossili).
In Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente pubblicato le “Linee Guida preliminari della Strategia Nazionale Idrogeno” su cui si è da poco conclusa la consultazione pubblica. Nella strategia nazionale adottata dal MISE vengono individuati i modelli di produzione e di trasporto necessari per soddisfare una domanda di idrogeno di circa il 2% entro il 2030.