Rinnovabili • Ultima Generazione: Padova, contestata l’associazione a delinquere

Per la 1° volta, militanti di Ultima Generazione accusati di associazione a delinquere

La procura di Padova contesta l’associazione a delinquere per 7 episodi tra cui blocchi stradali, l’incatenamento alla Cappella degli Scrovegni, e l’uso di vernici contro edifici pubblici e privati, motivandola con il fatto che le azioni (“blitz organizzati”) erano vagliate e approvate da un’organizzazione interna

Ultima Generazione: Padova, contestata l’associazione a delinquere
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Sono 12 gli indagati tra gli attivisti di Ultima Generazione

(Rinnovabili.it) – Indagati per associazione a delinquere. A seguito di un’inchiesta iniziata 3 anni fa a Padova. È l’accusa mossa a 12 attivisti ambientali di Ultima Generazione che militano nella città veneta. È la prima volta che viene formulata questa accusa a degli attivisti ambientali, per azioni per la maggior parte di disobbedienza civile come l’incatenamento nella Cappella degli Scrovegni.

Disobbedienza civile? No, “associazione a delinquere”

Secondo le notizie rese pubbliche sabato scorso, le indagini da parte della Digos locale sarebbero scattate nel 2020 non contro Ultima Generazione ma contro Extinction Rebellion, altra sigla dell’ambientalismo contemporaneo che – almeno in UK, fino al 2022 – ha adottato un approccio più diretto e duro rispetto ad altri movimenti. Il motivo delle indagini? Dei manifesti appesi alle vetrine dei negozi in centro dove si denunciava l’impatto delle catene globali dell’abbigliamento. Non è chiaro se alcuni dei membri di XR della scena patavina siano poi migrati in Ultima Generazione, com’è probabile, e quanti esattamente, ma la questura pare si sia concentrata su un militante di XR ritenuto uno dei principali animatori dei movimenti ambientalisti locali.

Cosa viene contestato a Ultima Generazione

Fatto sta che l’associazione a delinquere è stata contestata a questo gruppo per una serie di condotte illecite tra cui blocchi alla circolazione stradale, deturpamento o imbrattamento di immobili pubblici o privati con vernici, in alcuni casi di beni culturali. Tutte azioni che rientrano perfettamente sotto l’etichetta di disobbedienza civile e di azioni non violente.

Ai 12 indagati la procura di Padova non contesta altro: sarebbero stati tutti “blitz organizzati” secondo il pm Benedetto Roberti, e con la finalità di interruzione di pubblico servizio. L’esistenza di una gerarchia interna, di una veste organizzativa, è il dettaglio che avrebbe permesso di motivare l’associazione a delinquere.

Dalla questura, fanno anche sapere di aver bloccato gli attivisti di Ultima Generazione lo scorso settembre, in campagna elettorale, prima che usassero vernici spray sulla sede della Lega di Noventa Padovana. Un’azione meno in linea con la causa ambientalista, forse, ma per i modi usati analoga alle precedenti. Tutte azioni, peraltro, per cui il governo ha appena previsto un inasprimento delle pene se catalogate sotto il reato di imbrattamento.

“Cinque comuni cittadini che hanno messo in atto delle giuste proteste per un’emergenza che non si può più negare, sono stati denunciati per “associazione a delinquere”. Dei cittadini nonviolenti trattati come se fossero dei mafiosi”, replica Ultima Generazione tramite la pagina Facebook nazionale. “Sono state coinvolte anche persone che non avevano partecipato direttamente all’azione. Una di loro è stata nominata “capo dell’organizzazione” in maniera arbitraria. Questa è la legge del Far West”.

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