Simson: “desideriamo che gli investitori abbiano un’idea della direzione da prendere“
(Rinnovabili.it) – Più si avvicinano gli obiettivi UE 2030, più aumentano gli investimenti necessari. Per la precisione in questo decennio, l’Unione dovrà investire oltre 1.200 miliardi l’anno per decarbonizzare i settori dell’energia e dei trasporti. Uno sforzo di quasi 75% in più di quello del decennio 2011-2020. A ricordarlo è Kadri Simson, commissaria europea all’Energia parlando alla plenaria dell’Investors Dialogue on Energy. Di cosa si tratta? Della piattaforma multilivello che riunisce esperti energetici e finanziari di tutti i paesi UE per valutare e aggiornare gli schemi di finanziamento e così mobilitare nuove risorse nel contesto del piano REPowerEU e del Green Deal europeo. Alla riunione annuale, giunta alla seconda edizione, Simson ha portato tutta l’esperienza dell’Esecutivo ed esplicitato la direzione in cui saranno concentrati i prossimi sforzi in materia di transizione pulita
“Dobbiamo soprattutto accelerare i progetti rinnovabili, aumentare la flessibilità e la risposta alla domanda, promuovere una maggiore cooperazione transfrontaliera su progetti e infrastrutture energetici per rendere la nostra produzione di energia più pulita, più economica e più sicura“, ha commentato la commissaria. Uno dei primi passi in questa direzione è rappresentato dal nuovo piano d’azione per le reti. “Oltre a ciò, la Commissione ha anche adottato un Piano d’azione sull’energia eolica per difendere un settore strategico e fonte di innovazione, posti di lavoro di alta qualità e opportunità di crescita”. Il Pacchetto sostiene lo sviluppo dell’industria manifatturiera europea nel settore dell’eolico, affrontando al tempo stesso le difficoltà legate alla complessità delle autorizzazioni, alla pianificazione e progettazione delle aste, all’elevata inflazione e alla carenza di manodopera qualificata.
E parlando di transizione pulita, Bruxelles calca la mano su due aree tecnologiche molto discusse, quali la cattura della CO2 e l’energia nucleare, più precisamente i piccoli reattori modulari (SMR). “Vale la pena menzionare altre due tecnologie con un grande potenziale per la transizione […] per la quale desideriamo che gli investitori abbiano un’idea della direzione da prendere“, ha commentato Simson .”Per quanto riguarda la cattura del carbonio, ora disponiamo di solidi elementi costitutivi per la strategia di gestione della CO2 industriale, che presenterò il mese prossimo insieme al piano di obiettivi climatici 2040. E per quanto riguarda gli SMR, lanceremo presto un’alleanza industriale per contribuire a creare una catena del valore europea competitiva e supportarne l’implementazione nel prossimo decennio”.