Nuovi risparmi di gas da implementare fino a marzo 2024
(Rinnovabili.it) – L’emergenza non è finita. Un clima decisamente mite rispetto agli anni passati ha aiutato l’Europa a superare senza problemi l’inverno, fornendo un più ampio spazio di manovra alle misure anti-crisi messe in campo dalla UE. Ma, come ha avuto modo di ricordare più volte l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la prossima grande sfida sarà mettere in sicurezza l’inverno 2023-2024, anche a fronte di condizioni climatiche “favorevoli” che potrebbero non ripresentarsi in futuro.
Ecco perché la Commissione Europea ha proposto di prorogare di altri 12 mesi la normativa d’emergenza sui risparmi di gas. Sotto gli occhi di Bruxelles c’è il Regolamento UE che ha imposto al Blocco di tagliare del 15% la domanda di carburante. Un intervento che ha portato a risparmi effettivi nei consumi di gas del 19% tra agosto 2022 e gennaio 2023 a livello comunitario. Pari a 41,5 miliardi di metri cubi in meno utilizzati dai Ventisette. Il provvedimento, concordato nel luglio 2022, scadrebbe alla fine di marzo 2023 e, come l’esecutivo UE sa bene, nonostante la riduzione della domanda raggiunta e la diversificazione dell’offerta, “persistono gravi difficoltà nell’approvvigionamento energetico”.
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Buoni stoccaggi, ma troppe incognite
Nel complesso la situazione attuale è positiva: i livelli di stoccaggio del gas sono decisamente elevati rispetto allo scorso anno (riserve piene al 57,54% il 9 marzo 2023). E sono state costruite nuove infrastrutture per favorire la diversificazione degli approvvigionamenti. É proprio di queste ore la notizia dell’arrivo a Piombino di Golar Tundra, la FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) dotata di una capacità di stoccaggio di circa 170.000 m3 di GNL e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di m3 l’anno.
Tuttavia sul futuro pesano diverse incognite: da un possibile rimbalzo della domanda di GNL in Asia a condizioni meteorologiche estreme in grado di influenzare negativamente la produzione idroelettrica e quella nucleare. E ovviamente l’incognita più grande: per quanto ancora rimarranno aperti i rubinetti di Mosca e quanto carburante arriverà in Europa? Lo scorso anno, anche se ridotte, le forniture di gas russo all’Unione europea hanno contribuito con circa 60 miliardi di metri cubi agli stoccaggi europei. Un quantitativo su cui è praticamente impossibile contare oggi.
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Riduzione della domanda di gas, la proposta di proroga
In vista di questi potenziali rischi la Commissione europea ha presentato la sua proposta di proroga per il Regolamento sui risparmi di gas. “E’ necessaria una continua riduzione della domanda del 15% fino alla fine di marzo 2024 per garantire che gli Stati membri possano rispettare l’obiettivo di stoccaggio al 90% stabilito dal regolamento (UE) 2022/1032 e per garantire l’adeguatezza della domanda e dell’offerta per il inverno 2023/24 indispensabile per la sicurezza dell’approvvigionamento“, scrive Bruxelles. “Senza […] le riserve si esaurirebbero alla fine dell’inverno 2023-2024, portando a possibili carenze di gas e interruzioni”.
Oltre ad estendere l’impegno degli Stati membri fino al 31 marzo 2024, la proposta prevede anche che Commissione e Paesi UE monitorino e comunichino i dati sui risparmi del gas per settore ogni mese, anziché sulla domanda totale ogni due mesi. Ciò aiuterà il Blocco ad attuare misure più mirate in futuro, se necessario.