Serve un cambio di passo deciso sia a livello di politiche (semplificazione del permitting, ridefinizione del mercato energetico) che di investimenti, oggi mal distribuiti – 120 paesi in via di sviluppo ricevono appena il 15% del totale globale – e frenati dai sussidi alle fossili. Sussidi che valgono 1.300 mld $, la cifra che servirebbe per colmare il gap e riportare gli investimenti rinnovabili sulla traiettoria giusta per il target al 2030
Dai 473 nuovi GW installati nel 2023 bisogna passare subito a 1.100 GW l’anno
(Rinnovabili.it) – Restano barriere strutturali e sistemiche “persistenti” e una carenza di investimenti “notevole” sulla strada per triplicare le rinnovabili entro il 2030 a livello globale. Anche se l’anno scorso l’energia pulita ha raggiunto una crescita record, il mondo è decisamente fuori traiettoria rispetto all’obiettivo fissato alla Cop28 di Dubai. Un obiettivo che è “tecnicamente ed economicamente fattibile”, ma che richiede “determinazione, sostegno politico e investimenti su larga scala” a livelli sostanzialmente più alti di quelli di oggi.
È il giudizio dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) sul percorso da seguire nei prossimi 6 anni per raggiungere una crescita della capacità installata di fonti rinnovabili in linea con la necessità di decarbonizzare il sistema energetico per restare sotto la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale.
Cosa manca per triplicare le rinnovabili entro il 2030?
Il gap di crescita e di investimenti, infatti, resta molto ampio. Nel 2023 l’energia pulita è cresciuta di 473 nuovi GW, ma entro il 2030 dovranno essere installati in media quasi 1.100 GW di nuova capacità rinnovabile ogni anno. Ovvero più del doppio del record stabilito l’anno scorso. E ogni ritardo renderà la strada verso il 2030 ancora più impervia. Per quanto riguarda gli investimenti annuali nella produzione di energia rinnovabile, bisogna passare dai 570 miliardi di dollari nel 2023 a 1.550 miliardi di dollari in media tra il 2024 e il 2030, quasi tre volte tanto i volumi attuali.
Un ruolo cruciale è giocato dalle economie del G20, che da sole dovranno contribuire a circa l’80% della crescita di nuova capacità installata rinnovabile entro fine decennio. Dei 7.200 nuovi GW necessari a livello mondiale, le 20 economie più sviluppate dovranno coprirne 6.400, passando così da 3.000 a 9.400 GW rinnovabili entro il 2030.
Le priorità per triplicare le rinnovabili al 2030? Investimenti “accelerati” in reti elettriche e stoccaggio, ma anche una profonda revisione delle politiche attuali per semplificare il permitting e ridisegnare il mercato energetico. E ancora, bisogna rafforzare le catene di approvvigionamento e sviluppare le competenze necessarie. Sullo sfondo, aumenti “sostanziali” degli investimenti, compresi quelli originati da fondi pubblici agevolati attraverso collaborazione internazionale sono “indispensabili”.
È su questo aspetto che l’IRENA ravvisa le storture principali. Per due motivi: la destinazione degli investimenti è diseguale e il continuo flusso di risorse verso le fossili è ancora un fattore di freno importante. I paesi in via di sviluppo ricevono volumi di investimenti “sproporzionatamente bassi”, sottolinea l’agenzia, notando che 120 paesi in via di sviluppo sono destinatari di appena il 15% degli investimenti globali nelle rinnovabili. Mentre i combustibili fossili ricevono ancora sussidi per 1.300 miliardi di dollari (dato del 2022), un volume “equivalente all’investimento annuale necessario nella capacità di generazione rinnovabile per triplicare entro il 2030”.