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ONU: le nuove regole sul trasporto marittimo nell’Artico sono un buco nell’acqua

Uno studio dell‘ICCT mette in luce le criticità della proposta delle Nazioni Unite per ridurre l'uso e il trasporto di combustibili ad olio pesante nelle acque artiche.

Trasporto marittimo
Credits: Thuan Vo da Pixabay

La proposta dell’IMO consentirebbe al 74% del trasporto marittimo di utilizzare HFO nell’Artico

(Rinnovabili.it) – Secondo uno studio dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), la bozza della proposta delle Nazioni Unite per vietare l’uso e il trasporto di olio combustibile pesante da parte delle navi che solcano le acque dell’Artico contiene delle deroghe che, in realtà, consentiranno al trasporto marittimo di continuare le proprie attività senza un controllo sufficiente sulle emissioni.

Nonostante il trasporto marittimo sia minimo nelle acque meridionali, i mari dell’Antartico sono protetti da normative molto rigorose, al punto che dal 2011 esiste un divieto sull’uso e il trasporto di combustibili ad olio pesante (HFO). Gli ambientalisti affermano che l’HFO produce maggiori emissioni di inquinanti nocivi, tra cui ossido di zolfo, ossidi di azoto e nero di carbone. Per tale ragione, una possibile fuoriuscita potrebbe avere un impatto devastante sugli ecosistemi.

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Tuttavia, per l’Artico le regole sono da sempre state più blande. Per questa ragione, l’IMO (Organizzazione marittima internazionale) sta lavorando per vietare l’uso e il trasporto di HFO nelle acque artiche dopo il 1° luglio 2024. Lo studio dell’ICCT ha però rilevato che le deroghe e le esenzioni presenti nelle attuali proposte significherebbero che il 74% delle navi potrebbe continuare a utilizzare HFO nell’Artico.

Ciò vuol dire che solo il 30% degli HFO trasportati e il 16% degli HFO utilizzati sarebbero ridotti in base ai numeri del 2019, e che le emissioni di nero di carbone diminuirebbero solo del 5%. “L’HFO è già stato bandito in Antartide dal 2011, senza esenzioni o deroghe. È già passato fin troppo tempo affinché l’Artico riceva le stesse protezioni, ha dichiarato Bryan Comer, ricercatore dell’ICCT.

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Un portavoce dell’IMO ha detto che le bozze di regolamento sono state sviluppate dopo un tavolo di confronto con gli Stati membri ONU e, a novembre, saranno sottoposte per ulteriori discussioni al Comitato per la protezione dell’ambiente marino in vista dell’approvazione e dell’adozione futura. Intanto, negli ultimi 30 anni, l’Artico si è riscaldato almeno due volte più rapidamente del resto del mondo e il trasporto marittimo è aumentato.