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Recovery e transizione energetica, la pandemia è un’occasione sprecata

Il rapporto dell’azienda norvegese di consulting DNV sull’impatto della pandemia sul settore energetico. Qualche nota di ottimismo: il picco del petrolio è passato

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La transizione energetica va al rallentatore. Troppa attenzione alla difesa dell’esistente, non sulla sua trasformazione

(Rinnovabili.it) – La pandemia è stata un’occasione sprecata per mettere il turbo alla transizione energetica. Colpa dei pacchetti di aiuti statali male indirizzati. I piani di ripresa si sono preoccupati più di proteggere le industrie esistenti che di trasformarle. Ma nonostante questo, il picco del petrolio ce lo siamo lasciati alle spalle.

Lo sostiene l’azienda di consulting nel settore energetico DNV in un dossier appena pubblicato dove traccia un bilancio della ripresa post-Covid e delle trasformazioni del comparto energetico globale. Il picco del petrolio sarebbe relegato al 2019, scrive la compagnia norvegese. Anche se c’è la possibilità che si verifichi un rimbalzo con l’esaurirsi della pandemia, una sorta di colpo di coda delle fossili.

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Secondo DNV, la domanda di petrolio dovrebbe continuare a crescere. Almeno fino alla metà di questo decennio. Dopo il 2025 la curva dovrebbe iniziare a puntare verso il basso. Ma l’azienda rileva che le sue stime per quell’anno e i dati del 2019 differiscono davvero di poco.

Di conseguenza, in salita anche le emissioni globali di CO2 legate al settore energetico. Le previsioni di DNV stimano per il 2021 una crescita del 3%. Abbastanza per recuperare una buona quota del terreno perso l’anno precedente, quando si era verificato un crollo del 6%.

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Dopo il 2025, però, DNV vede un calo deciso per petrolio e gas. Una diminuzione che dipende principalmente dalla diffusione della mobilità elettrica. L’azienda stima che il fabbisogno globale di petrolio potrebbe attestarsi anche a -45% rispetto ai livelli attuali.

Infine uno sguardo al mix energetico. Il rapporto sostiene che le fonti fossili, incluso il carbone, dovrebbero passare dall’attuale 80% a circa il 50% nel mix entro il 2050. Il calo c’è, ma è al rallentatore. “Dal punto di vista della transizione energetica, la pandemia è stata un’opportunità persa”, ha affermato l’amministratore delegato di DNV, Remi Eriksen. “I pacchetti di recupero si sono in gran parte concentrati sulla protezione piuttosto che sulla trasformazione delle industrie esistenti”.