Rinnovabili • Transizione energetica,  Italia paga prezzo superiore del 20% rispetto a media Ue. Pichetto Fratin: Rinnovabili • Transizione energetica,  Italia paga prezzo superiore del 20% rispetto a media Ue. Pichetto Fratin:

Transizione energetica: se ritarda, l’Italia perde di competitività

Dal palco di Meet the Future of Energy, l'evento organizzato da Bain & Company Italia, il punto sulla transizione energetica e le sfide da affrontare. Prioreschi: "L'Italia paga un prezzo dell'energia superiore del 20% rispetto a media Ue". Pichetto Fratin: "Entro il decennio il nucleare"

Transizione energetica,  Italia paga prezzo superiore del 20% rispetto a media Ue. Pichetto Fratin:
Fonte Redazione

Due dati, entrambi poco rassicuranti. L’Italia paga il 20% in più l’energia rispetto alla media dei paesi UE e Net Zero, secondo gran parte degli operatori del settore energetico, si raggiungerà solo nel 2070. Un futuro in cui serve una trasformazione radicale nella transizione energetica, secondo il dibattito emerso da Meet the Future of Energy, l’evento organizzato da Bain & Company Italia, panel di alto profilo moderato da Bruno Vespa a cui ha partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto FratinStefano Besseghini, Presidente ARERA, Guido Brusco Direttore Generale Global Natural Resources di ENI, Enrico Letta in video collegamento da Madrid e Barbara Marinali Presidente di ACEA.

Transizione energetica: Net Zero? Solo nel 2070

Ad aprire il convegno, l’analisi sul mercato energetico italiano ed europeo realizzata da Bain & Company, ed illustrata da Roberto Prioreschi. Dal documento è emerso che, in 25 anni, l’impatto economico complessivo dei disastri ambientali collegati al cambiamento climatico a livello globale ha superato i 7.500 miliardi di dollari15 miliardi solo in Italia – mentre le emissioni globali continuano a crescere, alimentate dall’uso persistente del carbone.

Dei 700 leader interpellati da Bain & Company per la 2025 Energy & Natural Resources Executive Survey appartenenti ai settori petrolifero, delle utility, chimico, minerario e agroalimentare, quasi la metà (44%) ritiene che solo tra 45 anni, cioè nel 2070 il mondo raggiungerà emissioni zero, contro il 32% che ritiene ancora possibile raggiungere l’obiettivo al 2050.

Transizione energetica, Italia perde di competitività: come uscirne

E per l’Italia la situazione non è delle più facili, perché “paga un prezzo dell’energia superiore del 10-20% rispetto alla media UE, con un divario che supera il 25% rispetto a Paesi come la Spagna. Questo gap incide sulla competitività delle imprese e sul potere d’acquisto dei consumatori. A questo si aggiungono burocrazia e incertezze regolatorie, che frenano gli investimenti e rallentano l’innovazione”, spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company, che a Rinnovabili aggiunge: “Credo che ci sia bisogno di considerare l’energia come un’infrastruttura strategica per il Paese, per garantire il giusto e necessario passaggio verso l’obiettivo net zero, ma dall’altro assicurare anche un livello accettabile di competitività. Se l’energia è un’infrastruttura strategica per il Paese, serve una pianificazione più possibile centralizzata, che guardi un orizzonte temporale di medio-lungo periodo e non risolva solo la crisi del momento, e ci sia poi una convergenza anche dal punto di vista di istituzioni, autorità di regolazione e operatori economici, affinché poi si possa dare una giusta visione, visibilità dell’evoluzione del prezzo dell’energia come commodity fondamentale e critica sia alle imprese che alle famiglie” .

L’intervento del ministro sul nucleare

Per evitare una perdita di competitività strutturale del nostro paese, servono quindi, misure di intervento per accelerare la necessaria transizione. A partire da un quadro normativo più stabile per favorire gli investimenti, a cui integrare tecnologie complementari come le rinnovabili, il gas ed il nucleare, come ha ribadito nel suo intervento il Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Appena uscito da un intervento alla Camera, per il numero uno del MASE “a fine 2026 dovremmo avere il quadro regolatorio“.

Il quadro regolatorio permette di prendere in considerazione tutti gli strumenti, con gli operatori. Dovremmo avere la prima energia prodotta da nucleare verso la fine di questo decennio o l’inizio del prossimo“, perché secondo il ministro la domanda di energia raddoppierà nei prossimi anni, “per cui non possiamo soddisfare questa domanda solo con le rinnovabili. Serve continuità. Iniziamo con i piccoli reattori e poi in futuro con la fusione nucleare“, dice ancora Pichetto

Mix energetico per transizione energetica sostenibile

Per rendere la transizione energetica efficace e sostenibile, l’Italia deve adottare un approccio proattivo e strategico. Conclude Prioreschi: “Le rinnovabili saranno molto importanti nel generation mix del nostro Paese in futuro, ma ci possono essere nuove tecnologie come il nucleare che però hanno tempi di maturazione e di implementazione più lunghi e che nel frattempo la stabilizzazione del sistema possa essere anche garantita da gas e dagli impianti di produzione termoelettrica più convenzionali nel cercare di trovare un mix di generazione che sia il più equilibrato e sostenibile nel tempo”.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.