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La BP cancella i tagli alla produzione di petrolio dalla strategia 2030

Transizione energetica: BP cancella i tagli alla produzione fossile
via depositphotos.com

Cambio radicale di strategia per la British Petroleum (BP). La compagnia fossile avrebbe cancellato l’obiettivo sul taglio della produzione di petrolio con orizzonte 2030. Una spallata alla transizione energetica da parte della major che, forse più di tutte le altre, aveva fissato da anni target ambiziosi e vedeva il picco del petrolio molto vicino. L’indiscrezione arriva dall’agenzia stampa Reuters, che ha sentito tre diverse fonti.

La strategia di BP per la transizione energetica

Il dietrofront rispetto alla strategia presentata 4 anni fa è totale. Allora, era il 4 agosto 2020, la BP annunciava la trasformazione da compagnia internazionale del petrolio in “compagnia energetica integrata”. La lista delle promesse era lunga e molto ambiziosa. A partire dal taglio della produzione di petrolio del 40% entro il 2030 rispetto ai volumi del 2019. A cui si affiancavano, sempre al 2030, investimenti decuplicati in asset low carbon, stop alle nuove esplorazioni di giacimenti fossili in nuovi paesi, taglio del 30-35% delle emissioni operative e del 35-40% nel segmento upstream.

Il rallentamento sui target al 2030 era già iniziato l’anno scorso. Nel 2023 l’azienda aveva abbassato l’obiettivo a un taglio della produzione più modesto, del 25% entro fine decennio. Target che avrebbe portato la BP a fine decennio a un volume, in valori assoluti, di circa 2 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno.

Perché BP cambia strada

Dietro l’addio all’obiettivo al 2030 sembrano esserci le pressioni crescenti da parte degli investitori. L’azienda era l’unica tra le major ad aver stabilito un target preciso di calo della produzione fossile nella propria strategia. Un aspetto, questo, che aveva preoccupato gli investitori fin dal primo momento. La pressione è poi cresciuta di pari passo con l’assottigliarsi degli utili.

Al momento, la BP starebbe anzi valutando nuovi investimenti in asset fossili (petrolio e gas) in Medio Oriente e nel golfo del Messico. La nuova strategia sarà presentata a febbraio del prossimo anno. Non è ancora chiaro se conterrà una qualche forma di target al 2030 sui volumi produttivi.

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