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Cosa si aspettano gli italiani dal ministero per la Transizione Ecologica?

In un quadro di generale ottimismo i giovani sotto i 24 anni spiccano per fiducia. Più della metà vuole che la sostenibilità ambientale sia presa in considerazione in tutti gli atti del governo e del parlamento

Transizione ecologica, il sondaggio SWG spiega cosa vogliono gli italiani
Foto di Free-Photos da Pixabay

Il sondaggio SWG sulle priorità della transizione ecologica in Italia

(Rinnovabili.it) – Migliorerà la qualità dell’ambiente nel nostro paese. Ma porterà anche benefici all’economia, oltre a rendere migliore la vita dei cittadini. E’ quello che pensa più della metà degli italiani del ministero per la Transizione Ecologica. Il dicastero appena introdotto dal governo Draghi e guidato da Roberto Cingolani solletica le aspettative degli italiani – soprattutto i più giovani – e porta con sé una ventata di ottimismo.

La fotografia di SWG nel suo radar settimanale restituisce ancora una volta una distanza tra le generazioni. Sono i giovani a sfoderare più ottimismo: di quelli tra i 18 e i 24 anni, 7 su 10 dichiarano di essere sicuri che l’azione del ministero riuscirà davvero ad accelerare la transizione ecologica in Italia, con ricadute positive a 360°. Nelle altre fasce d’età la quota di ottimisti si ferma alla metà degli intervistati. E i giovani sono anche quelli meno preoccupati dall’azione delle lobby per irretire il cambiamento ecologico.

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Chi si deve muovere? Per gli italiani è soprattutto il governo a dover fare la sua parte. Un’opinione che è condivisa dal 31% del campione, che sale però al 37% quando a rispondere è un minore di 24 anni. Un quarto del campione è convinto che il contrasto del cambiamento climatico richieda anche un’azione da parte delle aziende private.

Ma cosa dovrebbe fare esattamente il governo? Su questo punto le idee variano. Più della metà del campione vorrebbe che il governo Draghi tenesse conto della sostenibilità ambientale in ogni suo provvedimento. Mentre il 38% preferirebbe che l’esecutivo puntasse solo su pochi interventi, ma con un elevato impatto ambientale. Risposte che sono polarizzate per appartenenza politica: la prima opzione è preferita soprattutto dagli elettori di M5S e PD, mentre la seconda è la via prescelta da chi vota Lega.

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SWG sonda poi nel dettaglio le priorità degli italiani in materia di transizione ecologica. Qui la ‘vox populi’ probabilmente farà storcere il naso agli addetti del settore. Perché al primo posto c’è una soluzione nature-based: piantare alberi per ripristinare gli ecosistemi, mentre ben più in basso nella lista figura un punto cruciale come la decarbonizzazione dei settori industriali con emissioni hard-to-abate, come cementifici e acciaierie, che sta appena sopra l’efficientamento energetico.

Tra questi due poli estremi, gli italiani mettono l’economia circolare, che supera seppur di poco la diffusione delle rinnovabili come perno del settore energetico, e la riduzione dell’uso dei pesticidi chimici.