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Transizione ecologica: sì al piano regionale

transizione ecologica
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Uno strumento programmatico strategico per le politiche regionali

Firenze – Seduta congiunta – presieduta da Lucia De Robertis (Pd) – delle commissioni Ambiente e Sviluppo economico, che hanno approvato a maggioranza la proposta di legge che prevede l’istituzione del Piano regionale per la transizione ecologica (Prte), in coerenza con l’analogo Piano recentemente adottato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica.

Il Prte, come spiegato dalla presidente, “ha l’ambizione di diventare uno strumento programmatico strategico per le politiche regionali in materia di sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici, sia in termini di riduzione delle emissioni che di adattamento”.

L’intervento legislativo si rende necessario anche per aggiornare la programmazione regionale in materia ambientale ed energetica ai nuovi indirizzi internazionali, comunitari, nazionali e statutari. In tale contesto ricordiamo l’abrogazione della legge che istituiva il Piano regionale di azione ambientale, sostituito proprio dal nuovo Prte.

Come ricordato nel corso della seduta, la proposta – assegnata per l’espressione del parere referente congiunto alle commissioni Seconda e Quarta – in sede di illustrazione, lo scorso aprile, ha visto le presidenti dare mandato agli uffici di elaborare un articolato con le modifiche da proporre,  in relazione alle osservazioni pervenute dal Consiglio delle Autonomie locali e da quelle degli uffici legislativo e fattibilità. Da qui la formulazione di un testo nel quale sono state introdotte modifiche a quasi tutti gli articoli. In particolare è stata chiarita la piena competenza del Consiglio regionale sull’approvazione del piano, nonché si è provveduto a definire il ruolo del comitato scientifico per la transizione ecologica, che avrà una funzione consultiva nelle fasi di programmazione, attuazione e monitoraggio del Prte.

La proposta, infine, non richiede nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale, considerato che gli interventi e le azioni, previsti dal piano, hanno già avuto il relativo stanziamento di risorse finanziarie.

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