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Quanto conta la collaborazione internazionale nella transizione ecologica?

collaborazione internazionale nella transizione ecologica
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 Pubblicato il primo Breakthrough Agenda Report annuale, richiesto da 45 leader mondiali

(Rinnovabili.it) – Per raggiungere la piena decarbonizzazione economica e assicurare un futuro meno bollente al Pianeta, si deve adottare una logica più collaborativa. I paesi devono cooperare attivamente sugli obiettivi tecnologici per portare avanti una transizione ecologica collettiva. Ma soprattutto devono focalizzarsi su alcune aree chiave in grado di allineare le politiche energetiche con gli impegni climatici. Come centrare il bersaglio, lo spiega il primo Breakthrough Agenda Report, relazione sullo stato di avanzamento delle azioni intraprese da 45 governi in materia di tecnologie pulite.

Alla COP 26 sul clima, i leader di questi paesi si sono impegnati a rendere alcune soluzioni chiave della decarbonizzazione, l’opzione più conveniente, accessibile e finanziariamente allettante, entro il 2030, in cinque settori. Quali? Energia, trasporto su strada, acciaio, idrogeno e agricoltura. A quasi un anno di distanza, è il momento di tirare le prime somme.

Quello che emerge chiaramente dalla prima analisi – curata dall’Agenzia internazionale dell’Energia IEA e dall’Agenzia internazionale delle rinnovabili IRENA – è che la cooperazione internazionale degli ultimi anni ha permesso di compiere diversi passi avanti, aumentando ad esempio le vendite dei veicoli elettrici, installando quantità record di rinnovabili o riducendo i costi di generazione elettrica.

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Transizione ecologica: le aree in cui focalizzare la cooperazione internazionale

Nonostante i progressi, la strada è ancora tutta da percorrere. Ecco perché il rapporto racchiude 25 raccomandazioni destinate ai leader che si incontreranno a breve al Forum d’azione globale per l’energia pulita. Venticinque indicazioni su come e dove rafforzare la collaborazione internazionale.

 Queste includono:

“Attraverso la collaborazione internazionale – ha affermato il direttore esecutivo della IEA, Fatih Birol – possiamo rendere la transizione più rapida, economica e facile per tutti, grazie a un’innovazione più rapida, maggiori economie di scala, maggiori incentivi agli investimenti, condizioni di parità e vantaggi condivisi in tutte le parti della società. Senza questa collaborazione, la transizione verso le zero emissioni nette sarà molto più impegnativa e potrebbe essere ritardata di decenni”.

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