La rosa è ristretta e in lizza ci sono 4 nomi di peso. Su tutti Mary Nichols, autrice di alcune delle politiche sul clima più ambiziose della California
Dall’Epa dipende gran parte della politica climatica Usa
(Rinnovabili.it) – Dopo aver messo a punto il team di transizione, il neo presidente Joe Biden sta valutando i candidati a guidare un ufficio importante come l’Epa. L’Agenzia per la protezione dell’ambiente è la chiave di volta della politica climatica di qualsiasi inquilino della Casa Bianca. Da lì passano molti dei regolamenti che possono avere più impatto, oltre a decisioni che influenzano l’operato di tante altre agenzie federali americane.
Il totonomi è già partito e la rosa è abbastanza ristretta. L’identikit della futura guida dell’Epa è un indicatore abbastanza affidabile delle priorità di Biden per il clima. Ma anche su questa figura, come su altre parti della politica climatica del successore di Donald Trump, incombe un ostacolo da non trascurare: la conferma del Senato. Nel sistema americano infatti alcune delle cariche apicali dello Stato devono passare al vaglio del parlamento. Il problema è che i democratici rischiano di non avere la maggioranza alla camera alta. Lo scopriremo solo a inizio gennaio, quando ci saranno le elezioni suppletive in Georgia.
Ecco i nomi di chi Joe Biden potrebbe scegliere per voltare pagina sul clima dopo 4 anni di amministrazione Trump.
Chi sceglierà Joe Biden come guida dell’Epa?
Mary Nichols – E’ ampiamente data per favorita. Reputazione da integerrima paladina delle più importanti battaglie della sua California, si è guadagnata il soprannome di ‘Queen of the Green’. C’è Nichols dietro a misure-bandiera dello Stato della West coast come gli standard rigidi sulle emissioni delle auto, o gli incentivi a vendere più camion elettrici dal 2024 e a bandire quelli a combustione dal 2040. Misure che vedrebbe con favore applicate a livello federale, su tutti gli Stati Uniti.
Dal 2007 Nichols è alla guida del CARB, il principale regolatore dell’inquinamento atmosferico della California, dove ha presieduto alla stesura di rigide regole ambientali. La 75enne ha avuto una lunga carriera nella politica ambientale, lavorando all’EPA come capo dell’ufficio sulla qualità dell’aria dell’agenzia durante l’amministrazione Clinton.
Negli ultimi 4 anni si è spesa pubblicamente per denunciare lo smantellamento dei regolamenti sul clima da parte di Trump. E ha trascinato in tribunale l’amministrazione decine di volte. Proprio per questo il suo nome potrebbe trovare una ferrea opposizione dei repubblicani in Senato.
Heather McTeer Toney – Ex ufficiale dell’Epa regionale con sede ad Atlanta, dove era stata voluta dall’ex presidente Obama nel 2014. Donna, afroamericana e già sindaco più giovane di Greenville nel Missouri. Si è occupata soprattutto di gas serra e inquinamento atmosferico. Ma il suo focus principale sarebbe la giustizia ambientale.
E’ convinta che l’Epa dovrebbe rafforzare il suo uso della legge federale sui diritti civili per proteggere meglio le comunità povere e le minoranze dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Spinge affinché i regolamenti climatici siano costruiti in modo da non essere discriminatori. Molti studi hanno dimostrato che il climate change ha un impatto maggiore sulle fasce di popolazione già più a rischio, che quindi necessitano di maggiori tutele per mantenere un adeguato livello di resilienza.
Collin O’Mara – Presidente della Wildlife National Federation (WNF) dal 2014, un gruppo di conservazione che normalmente si occupa di questioni di competenza del Dipartimento degli interni, è stato segretario per il dipartimento delle risorse naturali dello Stato. Sotto O’Mara il WNF ha spesso criticato le misure di Trump sul clima prese dall’Epa. Ha provato a bloccare le modifiche dell’Agenzia trumpiana al Clean Power Plan, ma senza successo. Oltre a questo, dalla sua ha un buon rapporto con alcuni senatori repubblicani, con cui ha lavorato per approvare dei progetti di legge bipartisan su temi legati alla conservazione ambientale.
Dan Esty – Docente universitario a Yale, è stato commissario del Dipartimento per l’energia e la protezione ambientale del Connecticut. Ha lavorato all’Epa sotto Bush padre, ma ha anche fatto parte della squadra di transizione della campagna di Obama del 2008. Di recente ha guidato il Zero Carbon Action Plan per aiutare gli Stati Uniti a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e raggiungere le emissioni nette di carbonio zero entro il 2050. Obiettivo che Biden ha promesso di adottare formalmente.