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TIDE, la riforma del dispacciamento in consultazione

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Le basi per una nuova regolazione del mercato dei servizi di dispacciamento

(Rinnovabili.it) – “Per preservare il diritto di accendere la luce a piacimento, si deve costruire un nuovo mondo in cui spegnerla è un’opportunità”. Con questa sorta di slogan, l’ARERA presenta il TIDE, il nuovo Testo integrato del dispacciamento. Di cosa si tratta? Della riforma regolatoria nata per promuovere un efficiente e sostenibile utilizzo di tutte le risorse disponibili nel sistema elettrico, tenendo conto del peso sempre maggiore delle rinnovabili non programmabili. L’obiettivo del TIDE è, infatti, quello di porre le basi per una regolazione razionale e solida, che permetta la piena partecipazione al sistema elettrico delle fonti green, della generazione diffusa, dei sistemi di accumulo, degli aggregatori e dei consumatori, alcuni dei quali sono anche produttori. 

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I primi esperimenti

Con la crescente penetrazione di eolico e fotovoltaico in rete e i futuri obiettivi di sviluppo verde, il vecchio quadro è inevitabilmente apparso inadeguato a intercettare e assorbire la trasformazione in atto. Un primo passo verso il cambiamento è stato compiuto nel 2017 con l’apertura, in via sperimentale, del mercato per il servizio di dispacciamento (MSD) alla domanda elettrica e alle unità di produzione anche da fonti rinnovabili non già abilitate e ai sistemi di accumulo. 

Nonostante la sperimentazione abbia avuto un modesto impatto pratico sul dispacciamento (il numero di risorse attivate è stato limitato), essa ha mostrato l’enorme potenzialità derivante dall’aggregazione di risorse di dispacciamento”, spiega l’Autorità in una nota sintetica. “Le UVAM [risorse distribuite su base aggregata] esistenti oggi hanno infatti un potenziale di regolazione a salire di più di 1000 MW e a scendere di qualche centinaio di MW, pari alla potenza regolante di alcune centrali elettriche di grossa taglia”.

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TIDE, le novità

Il TIDE si inserisce esattamente a questo livello con l’obiettivo dichiarato di completare il lavoro già iniziato proponendo un modello di dispacciamento di merito economico. Modello in cui tutte le risorse della rete (almeno in linea di principio) possano assumere un duplice ruolo: quello “principale” di produrre o consumare energia e quello “ancillare” di prestare servizi alla rete su richiesta di Terna o degli operatori delle reti di distribuzione. In altre parole in futuro risorse concentrate e risorse distribuite potranno competere sullo stesso piano grazie a piattaforme organizzate che selezioneranno, di volta in volta, le risorse di flessibilità più efficienti a seconda del momento e della specifica esigenza.

Tra le varie novità introdotte, il testo integrato del dispacciamento elimina i limiti di potenza minimi richiesti per la partecipazione al mercato dei servizi aprendo le porte anche poche centinaia di Watt (purché soddisfino i requisiti richiesti per l’abilitazione all’erogazione dei servizi). Inoltre favorisce una competizione a pari livello tra le UP e le UC sul mercato dei servizi, basata sul principio della neutralità tecnologica, prevede che ogni risorsa partecipi “come può” e dà facoltà di prestare servizi a livello aggregato. Infine sistemizzata la distinzione tra BRP e BSP e modifica la funzione della piattaforma di nomina per il mercato infragiornaliero consentendo l’indicazione di programmi fisici (almeno per le unità programmabili) non necessariamente legati agli esiti delle negoziazioni e alle semplificazioni dei mercati.

Consulta qui lo schema articolato Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico – TIDE

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