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Pichetto Fratin: tetto ai ricavi delle rinnovabili a 180 euro/MWh

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Foto di Klaus-Uwe Gerhardt da Pixabay

Tetto ai ricavi delle rinnovabili, il primo dicembre si avvicina

(Rinnovabili.it) – Mentre la discussione su un price cap europeo per il gas è ancora in alto mare, e la tassa sugli extra profitti delle aziende energetiche zoppica (e costringe il governo italiano ad un riformulazione della norma) il tetto ai ricavi delle inframarginali prende forma. L’intervento, approvato dal Consiglio dell’Unione europea a settembre, fa parte delle misure di emergenza che verranno temporaneamente attivate in Europa per far fronte al caro energia.

Nel dettaglio, è stato concordato dai Ventisette che a partire dal primo dicembre di quest’anno e fino al 30 giugno 2023, saranno limitate a 180 euro/MWh le entrate di mercato per i produttori di elettricità, intermediari compresi, che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali, come le rinnovabili, il nucleare, i prodotti del petrolio, la termovalorizzazione dei rifiuti, la lignite e la torba. Un cap da cui sono esentate le centrali elettriche alimentate a biometano e  i progetti dimostrativi. Il Regolamento lascia un po’ di libertà applicativa agli Stati membri che possono, ad esempio, decidere di non applicare il tetto ai produttori di energia elettrica con impianti fino a 1 MW di capacità. 

Per sapere come l’Italia applicherà le norme non bisognerà attendere molto. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) Gilberto Pichetto Fratin, ha fatto sapere oggi di essere pronto a formalizzare una proposta nazionale. Parlando prima dell’evento “Direzione Nord. Una nuova stagione” a Milano, il neo ministro del Governo Meloni ha dichiarato “Presenterò al Cdm una forma di proposta di price cap nazionale che riguarda il sistema delle rinnovabili pari a 180 euro al megawatt. Significa mettere un tetto al prezzo dell’energia da fonti rinnovabili, che naturalmente non hanno un onere eccessivo di costo per la produzione”. Un tetto “in questo caso molto alto, 180 euro al megawatt è la proposta elaborata dal Mase, che scatta e determina un prelievo rispetto all’impresa qualora si superi l’importo di 180 euro al megawatt/ora”.

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