Se ne sta discutendo al Sydney Energy Forum, incontro ministeriale ad alto livello, ospitato congiuntamente dal governo australiano e dall'IEA
(Rinnovabili.it) – La diffusione di tecnologie pulite per la generazione energetica deve aumentare rapidamente in tutto il mondo per scongiurare gli effetti peggiori del cambiamento climatico. Uno sforzo che richiede necessariamente ad un’altrettanto rapida crescita produttiva di queste tecnologie e dei materiali essenziali. Ecco perché poter contare su catene di approvvigionamento sicure, resilienti e sostenibili risulta fondamentale per la transizione globale.
Questi i temi al centro del Sydney Energy Forum, incontro ministeriale ad alto livello, ospitato dal governo australiano e dall’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA). L’appuntamento, che ha coinvolto i ministri di Australia, Giappone, India, Indonesia, Samoa, Stati Uniti e i rappresentanti del mondo industriale e finanziario, ha messo a fuoco alcune questione critiche. Con l’obiettivo di trovare una strategia condivisa nella loro risoluzione.
Le ricadute della pandemia di Covid-19 e dell’invasione russa dell’Ucraina hanno messo sotto enorme pressione le catene di approvvigionamento energetico a livello mondiale. Portando all’impennata dei prezzi di petrolio, gas e carbone, nonché alla carenza di semiconduttori e minerali critici per le tecnologie pulite. Il periodo appare particolarmente sfidante ma secondo gli esperti IEA offre anche l’opportunità di accelerare il percorso verso la sostenibilità.
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Da dove cominciare? Dalle raccomandazione che la IEA ha raccolto nel suo rapporto “Securing Clean Energy Technology Supply Chains“. Il documento contiene approfondimenti specifici per la regione indo-pacifica, che ospita molti dei principali produttori di materie prime come l’Australia per il litio e l’Indonesia per il nichel. E identifica cinque pilastri per l’azione dei governi e del settore industriale: diversificare, accelerare, innovare, collaborare e investire. Raccomanda di migliorare l’efficienza e la velocità delle autorizzazioni e delle approvazioni per progetti di energia pulita e la produzione di minerali critici, pur mantenendo elevati standard ambientali e di lavoro. Richiede misure coordinate per rafforzare la resilienza delle supply chain, compresa la considerazione delle scorte di minerali critici, come è stato fatto per il petrolio; e la promozione di solide industrie di riciclo per ridurre la domanda di materie prime.
Non solo. Gli autori raccomandano anche di aumentare e dare priorità agli investimenti in ricerca, sviluppo e dimostrazione per generare tecnologie e processi di produzione che si basino su quantità minori di minerali critici o su un mix più diversificato. Assieme alla formazione di una forza lavoro adeguatamente qualificata.
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“Per affrontare in modo duraturo le attuali sfide […] abbiamo bisogno di un’espansione immediata e massiccia delle tecnologie pulite per l’energia per costruire un sistema energetico resiliente e conveniente”, ha affermato direttore esecutivo dell’Agenzia, Fatih Birol. “Stabilire catene di approvvigionamento sicure e sostenibili per queste tecnologie è essenziale, quindi sono molto felice che i decisori di tutto il mondo si siano riuniti […] per rafforzare l’azione internazionale”.