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Tecnologie di raffrescamento a zero emissioni, gli aspetti chiave

Tecnologie di raffrescame
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Nuovi dati per le tecnologie di raffrescamento e riscaldamento in Europa

(Rinnovabili.it) – Circa la metà dell’energia attualmente consumata in Europa viene utilizzata per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. E la maggior parte è ottenuta dai combustibili fossili. Di conseguenza, aumentare l’uso delle fonti rinnovabili nel comparto può dare un contributo significativo alla decarbonizzazione del sistema energetico, avvicinando gli obiettivi UE per il 2030 e il 2050. Per tradurre questo intento in pratica la Commissione europea ha pubblicato in questi giorni 4 nuovi studi dedicati al tema.

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L’Unione europea – scrive l’Esecutivo – sta già affrontando la decarbonizzazione della climatizzazione “attraverso diversi strumenti giuridici, in particolare attraverso la direttiva sulle energie rinnovabili. Tuttavia, i progressi delle politiche nazionali e comunitarie in questo settore sono spesso ostacolati dalla mancanza di dati solidi e dalla scarsa conoscenza delle specificità del mercato e dei quadri normativi. Tutti elementi necessari per sviluppare percorsi e misure di decarbonizzazione economicamente vantaggiosi”.

I nuovi studi si propongono di colmare tale lacuna approfondendo aspetti chiave delle tecnologie di raffrescamento e riscaldamento. I documenti offrono raccomandazioni politiche, dati sui consumi, quadri normativi e una panoramica dettagliata delle tecnologie di raffrescamento.

 In questo ultimo ambito, oggi il mercato è dominato dai sistemi elettrici a compressione del vapore, che impiegano la circolazione di refrigeranti liquidi per assorbire e rimuovere il calore. Ogni nuova soluzione in vendita deve poter competere, quindi, con le caratteristiche tecniche ed economiche di questi impianti. Per il periodo 2020-2030 la Commissione europea ha identificato tecnologie di raffreddamento potenzialmente emergenti, con un livello di TRL dal 5 in poi. Queste sono: refrigerazione a compressione compressione di vapore transcritica, compressione di vapore + fotovoltaico, refrigerazione ad assorbimento con solare termico, refrigerazione ad assorbimento con calore di scarto, pompa di calore, recupero del freddo nelle unità di trattamento dell’aria/tetto, recupero del freddo nei pannelli degli edifici, raffreddamento libero (free cooling) diretto e indiretto, utilizzo di una fonte di freddo naturale/di scarico, raffreddamento evaporativo, (diretto, indiretto, o misto) e celle frigorifere centralizzate.

Nel complesso emergono indicazioni importanti. Un aspetto centrale della decarbonizzazione della climatizzazione è stabilire obiettivi e piani chiari a livello nazionale, regionale e locale per quanto riguarda le risorse e soluzioni più economiche e sostenibili e come implementarle, finanziarle e mantenerle. “Ciò è fondamentale per coordinare i numerosi attori interessati dai sistemi di riscaldamento e raffreddamento, inclusi gli utenti finali come occupanti/proprietari di edifici e industrie, fornitori di energia e fornitori di servizi, operatori di sistema, produttori di apparecchiature, installatori, architetti, ingegneria e comuni. I progettisti dovrebbero tenere conto della necessità di un’azione coordinata, non solo nell’offerta H&C ma anche sul lato della domanda. Tra l’altro, un’adeguata pianificazione dovrebbe riguardare la disponibilità delle risorse energetiche, il costo totale del sistema energetico, condizioni di parità con le opzioni esistenti basate sui fossili, il contributo alla flessibilità del sistema energetico, la sostenibilità”.

Gli studi UE

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