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Tavolo tecnico su piano mobilità ciclistica e stato di attuazione delle 5 ciclovie nazionali

"L’obiettivo è quello di far sì che la mobilità ciclistica sia concepita sia in termini infrastrutturali che turistico–ambientali guardando contemporaneamente ad una duplice tipologia di fruitori", spiega Elisa De Berti

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Foto di Michael Gaida da Pixabay

Presentato il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC)

Si è svolto oggi, in teleconferenza, un incontro promosso dalla Vicepresidente della Regione e Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Elisa De Berti convocato con l’obiettivo di presentare il Documento preliminare del Piano regionale della mobilità ciclistica e con quello di fare il punto sullo stato di attuazione delle 5 ciclovie nazionali VENTO, Sole, Garda, Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia e Adriatica. Ai lavori hanno partecipato Fiab, Upi, Trenitalia, Arpa, Veneto Strade, Infrastrutture Venete.

Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC), redatto con cadenza triennale partendo dalle indicazioni del Piano Regionale dei Trasporti (PRT) in coerenza con il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), individua gli interventi da adottare per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane di spostamento, sia per le attività turistiche e ricreative. In base alla Legge 2/2018 definisce: la rete ciclabile regionale, integrata e interconnessa con le reti infrastrutturali a supporto delle altre modalità di trasporto; il sistema di interscambio tra la bicicletta e gli altri mezzi di trasporto; gli indirizzi per la pianificazione e progettazione delle reti ciclabili in ambito extraurbano e urbano; gli obiettivi programmatici afferenti alla realizzazione e alla gestione della rete regionale ciclabile. 

Sono 5 gli obiettivi fondamentali del Piano: realizzare un sistema di ciclovie regionali di media/lunga distanza (>100-150 km) capaci di stabilire collegamenti a più scale e integrato con gli altri sistemi di mobilità (ferro, acqua, gomma); avviare modelli di gestione coordinata delle ciclovie regionali durante tutte le sue fasi; sostenere processi sostenibili di sviluppo locale attraverso infrastrutture ciclabili di lunga distanza capaci di generare posti di lavoro e alimentare le economie locali; riavvicinare i cittadini al paesaggio, favorendone nuove forme di fruizione in bicicletta; innescare un cambiamento culturale che individui nelle dorsali ciclabili i capisaldi di un progetto di territorio costituito da interventi infrastrutturali e da relazioni materiali/immateriali consentano la rigenerazione dei territori.

“Fin dalla fase iniziale di redazione del Documento Preliminare al PRMC, la Regione ha avviato un’importante attività di ascolto di alcuni portatori di interesse, prevalentemente di carattere istituzionale quali le Province e la Città Metropolitana di Venezia. Inoltre sono stati organizzati momenti di confronto con i diversi uffici regionali competenti in materia di mobilità ciclistica o che si occupano di tematiche complementari– afferma la Vicepresidente De Berti – Il lavoro di sinergia tra i soggetti istituzionali e gli operatori della mobilità è stato fondamentale sia per la raccolta di informazioni sullo stato dei tracciati ciclabili esistenti e di previsione che interessano le diverse realtà provinciali, sia per la ricostruzione del quadro pianificatorio vigente in materia di Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) e Biciplan”.

“L’obiettivo è quello di far sì che la mobilità ciclistica sia concepita sia in termini infrastrutturali che turistico–ambientali guardando contemporaneamente ad una duplice tipologia di fruitori, sia veneti che turisti, garantendo ad entrambi di potersi muovere nelle migliori condizioni possibili. Le infrastrutture ciclabili rappresentano, infatti, un’occasione unica per innescare processi di rigenerazione dei territori che attraversano e per favorire un’innovazione culturale”, spiega la Vicepresidente.

L’incontro è stato anche l’occasione per un aggiornamento sullo stato di attuazione delle 5 ciclovie nazionali VENTO, Sole, Garda, Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia e Adriatica, per le quali sono in corso le attività di progettazione propedeutiche anche all’assegnazione delle risorse del PNNR.

Il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche è attualmente composto da 10 ciclovie, ben 5 delle quali sono in Veneto, per un totale di circa 400 km. Si tratta appunto della Vento (percorso da Torino a Venezia, circa 100 km ciclabili in Veneto), della Sole (da Verona a Firenze, circa 37 km ciclabili in Veneto), della Garda (anello lungo il lago, circa 65 km ciclabili in Veneto), dell’Adriatica (da S. Maria di Leuca a Chioggia, circa 84 km ciclabili in Veneto), della Trieste -Lignano Sabbiadoro-Venezia (circa 115 km ciclabili in Veneto).

“Nell’ambito generale del Piano Regionale dei Trasporti, l’incontro di oggi sullo stato di attuazione delle 5 ciclovie ha permesso di tracciare un quadro complessivo dello stato dell’arte, dei fabbisogni e dei prossimi impegni – afferma la Vicepresidente – Il protocollo siglato tra Regione e Veneto Strade assegna a quest’ultima il compito della progettazione ed esecuzione, per lotti, delle 5 ciclovie nazionali. I prossimi mesi saranno decisivi per pianificare un sistema di mobilità ciclistica integrata, intermodale e sostenibile”, conclude la Vicepresidente.

Nel dettaglio, le risorse del PNRR, che ammontano complessivamente a 37 mln di euro, sono così suddivise:

Ciclovia VENTO: Euro 6.786.852 per la realizzazione di km 23 

Ciclovia del Sole: Euro 6.044.728 per la realizzazione di km 27

Ciclovia Adriatica: Euro 4.000.000 per la realizzazione di km 10

Ciclovia del Garda: Euro 10.493.469 per la realizzazione di km 6

Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia: 9.990.911,00 per la realizzazione di km 18