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Entra nel vivo il Tavolo nazionale per le materie critiche

Nuovo punto di incontro per amministrazioni nazionali e imprese, definirà il fabbisogno nazionale e formulerà proposte utili alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato per un approvvigionamento sicuro e sostenibile

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Promosso un nuovo format dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

(Rinnovabili.it) – È nato ufficialmente a settembre 2022 sebbene gli incontri e lavori preparativi abbiano ormai più di un anno alle spalle. Ora il Tavolo nazionale per le materie critiche ha dato il via ad un nuovo format con una prima riunione tra Governo e “tutti gli attori pubblici e privati”.

L’incontro è stato organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i due dicasteri a cui è affidato il ruolo di coordinamento. Riservando una sedia anche ad altre amministrazioni nazionali, la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istat, così come a rappresentanti della Commissione europea e di agenzie europee, associazioni di impresa ed esperti del settore. L’obiettivo è chiaro: assicurare il necessario coordinamento e confronto fra i partecipanti in merito alla produzione e all’approvvigionamento di materie prime critiche.

SOS materie prime critiche

Con l’avanzare della transizione energetica e delle tecnologie di decarbonizzazione, la domanda di questi materiali è andata progressivamente lievitando. Basti pensare che la prima lista di Critical Raw Materials (CRMs) presentata dall’Unione europea nel 2011 conteneva solo 14 elementi; l’ultimo aggiornamento, effettuato nel 2020, ne comprendeva 30.

Il maggior rischio in materia di CRMs non risiede nella loro effettiva rarità, quanto nella concentrazione geografica. Attualmente la Cina fornisce all’Unione Europea circa il 98% delle terre rare, la Turchia il 98% del borato, il Sudafrica il 71% del platino e una percentuale ancora più alta per i materiali del gruppo del platino: iridio, rodio, rutenio. Il litio è fornito al 78% dal Cile. Questa “monopolizzazione” del mercato rende ancora più complessa la dipendenza europea dall’estero. Ecco perché a settembre 2020, l’esecutivo UE ha lanciato una strategia dedicata , e annunciato per quest’anno un “Critical Raw Materials Act”, la prima legge europea sulle materie prime critiche .

Il Tavolo nazionale per le materie critiche

In questo contesto il Tavolo nazionale per le materie critiche farà progredire la discussione italiana sul tema mettendo assieme esigenze del sistema produttivo ed obiettivi ambientali.

“Il tavolo è anche funzionale a definire il fabbisogno del Paese – ha affermato Adolfo Ursonella duplice transizione green e digitale e fornire utili elementi in vista del “Critical Raw Materials Act” che sarà presentato dalla Commissione europea in primavera. Siamo assolutamente convinti che occorra soprattutto in questo campo una politica europea assertiva che utilizzi risorse comuni anche attraverso il Fondo sovrano europeo. Il tavolo inoltre potrà aiutarci nella definizione di una nuova normativa nazionale sulla estrazione mineraria”.

Nel complesso il lavoro mirerà a formulare proposte per una strategica nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche, sia per lo sfruttamento delle risorse del paese, seguendo i principi di urban mining, eco-design e attività mineraria sostenibile e realizzando le possibilità offerte dalle Best Available Technology (BAT). Ed elaborerà proposte per eventuali iniziative normative, svolgendo anche attività di analisi.