Tokyo punta a target di riduzione delle emissioni del 60% entro il 2035 e del 73% entro il 2040. Attualmente, l’unico target in vigore è il -46% con orizzonte 2030

Netto miglioramento rispetto agli obiettivi precedenti. Ma non abbastanza per rispettare le promesse sul clima dell’Accordo di Parigi. I nuovi target di riduzione delle emissioni annunciati oggi dal Giappone, 3° o 4° economia mondiale per pil e 5° maggior inquinatore globale, segnano il (largamente anticipato) definitivo ritorno al nucleare del paese nipponico. Ma puntano forte anche sulle fonti rinnovabili.
Quali sono i nuovi target di riduzione delle emissioni del Giappone?
Il Giappone ha formalizzato i suoi nuovi obiettivi come Nationally Determined Contribution (NDC) nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Rispetto ai livelli del 2013, Tokyo punta a target di riduzione delle emissioni del 60% entro il 2035 e del 73% entro il 2040. Attualmente, l’unico target in vigore è il -46% con orizzonte 2030.
Da più parti, i nuovi obiettivi sono stati giudicati insufficienti per il rispetto del Paris Agreement. Una delle voci più autorevoli in materia, Climate Action Tracker, valutava che il -60% di gas serra debba essere raggiunto nel 2030 affinché il Giappone si allineai alla traiettoria di 1,5°C. Al 2035, il taglio dovrebbe essere almeno del -81%, secondo i calcoli di 350.org.
Nonostante questi dati, il governo di Tokyo sostiene che i suoi “ambiziosi obiettivi” siano “in linea con l’obiettivo globale di 1,5 gradi Celsius e sono sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050”.
Per raggiungere questi target, Tokyo decide di tornare a far ricorso in modo sostanzioso all’energia nucleare, dopo il lungo periodo di sospensione e incertezza seguito al disastro di Fukushima del 2011. Nel 2040, secondo il piano nipponico, l’energia dall’atomo dovrà coprire circa il 20% del mix elettrico. In realtà, il grosso dell’aumento sarà conseguito nel prossimo quinquennio, visto che la soglia del 20% è prevista già per il 2030. Nel 2023, il nucleare copriva l’8,5%del mix.
La parte del leone la giocheranno le energie rinnovabili. A loro spetterà un obiettivo di copertura del mix elettrico tra il 40% e il 50% entro il 2040 (dal 22,9% nel 2023).