Rinnovabili • Taglio obbligatorio consumi elettricità: la proposta UE per salvare l’inverno Rinnovabili • Taglio obbligatorio consumi elettricità: la proposta UE per salvare l’inverno

Verso il taglio obbligatorio consumi elettricità, ecco la proposta dell’UE

Bruxelles propone di diminuire i consumi elettrici durante le ore di picco. I Ventisette avranno discrezionalità nel decidere quando e per quanto tempo dura la finestra con i tagli. La proposta finale sarà annunciata domani dalla presidente della Commissione von der Leyen

Taglio obbligatorio consumi elettricità: la proposta UE per salvare l’inverno
Photo by Markus Winkler on Unsplash

Per risparmiare più gas, 3-4 ore al giorno di taglio obbligatorio consumi elettricità

(Rinnovabili.it) – Dal pacchetto UE di misure anti-crisi esce il tetto al prezzo del gas (almeno per ora) e trova spazio una nuova proposta: il taglio obbligatorio dei consumi dell’elettricità. È uno dei tre punti su cui ruota l’ultima versione della bozza preparata a Bruxelles, insieme al contributo di solidarietà chiesto alle compagnie fossili e alla sforbiciata agli extraprofitti.

Le proposte sono in divenire e dovranno ricevere l’ok degli stati membri prima di entrare in vigore. Passaggio tutt’altro che scontato visto che i Ventisette stanno dimostrando di avere idee piuttosto diverse su come affrontare questa fase della crisi energetica. La scorsa settimana, al Consiglio Energia, hanno vivisezionato la prima versione del piano della Commissione per affrontare l’inverno senza il gas russo. Congelando il price cap al gas. La versione finale della proposta dovrebbe essere annunciata domani dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il consueto discorso sullo Stato dell’Unione.

Cosa prevede il taglio obbligatorio consumi elettricità

La Commissione prova per la seconda volta in poche settimane a far passare l’idea che servono dei tagli obbligatori ai consumi per affrontare in sicurezza l’inverno. Ci provò con i consumi di gas, i Ventisette li trasformarono in volontari e introdussero eccezioni per gran parte dei paesi. L’Italia, ad esempio, dovrebbe tagliare il suo uso di gas del 7% invece che del 15%.

Questa volta, l’esecutivo UE propone due nuovi obiettivi sul taglio obbligatorio consumi elettricità. Il primo riguarda i consumi totali, mentre il secondo è un target specifico che si applicherebbe durante le ore di picco della domanda e potrebbe estendersi per 3-4 ore al giorno. La finestra soggetta a tagli, continua la proposta, può essere allargata alle ore in cui ci si attende che la generazione elettrica da rinnovabili sia bassa. Gli stati avranno un certo margine di discrezionalità per decidere quando esattamente far scattare i tagli durante le 24 ore.

Le altre misure del pacchetto invernale sull’energia

Oltre al taglio obbligatorio consumi elettricità, la bozza del piano prevede anche un “contributo di solidarietà” da parte delle compagnie fossili. La tassa – definita “eccezionale e temporanea” – riguarderebbe petrolio, gas, carbone e raffinerie ed è giustificata dagli extraprofitti che queste aziende hanno realizzato grazie all’impennata dei prezzi dell’energia. L’UE dovrebbe fissare un livello minimo per la tassa, ma i paesi membri potranno alzarlo. Gli extraprofitti saranno calcolati sulla base della media dei profitti del triennio 2019-2021.

“Questi profitti non corrispondono a nessun profitto regolare che queste entità avrebbero o avrebbero potuto ottenere in circostanze normali”, si legge nel documento UE. I proventi serviranno agli stati per diminuire il costo delle bollette per gli utenti più in difficoltà, sia privati che aziende. Una misura analoga è già in vigore in Italia. Ma sta dando pochi risultati. Il governo si aspettava un gettito di 10 miliardi, finora ne ha raccolti a stento 2.

Nel piano UE c’è poi una seconda misura che riguarda tutte le compagnie energetiche: un tetto al prezzo dell’elettricità che sia abbastanza basso da limitare l’aumento dei prezzi in caso di ulteriori impennate del gas, ma abbastanza alto da continuare a garantire margini di profitto e quindi non danneggiare gli investimenti. Si applicherebbe in particolare alla generazione elettrica da rinnovabili, nucleare e lignite.