Il 12° rapporto di Legambiente sui sussidi ambientalmente dannosi in Italia
(Rinnovabili.it) – Anche facendo la tara sulle misure introdotte per arginare l’impatto della guerra in Ucraina su famiglie e bollette, la pagella del Belpaese sugli aiuti alle fossili nel 2022 presenta numeri “disastrosi e preoccupanti”. L’anno scorso, il governo Draghi ha tagliato appena 6 voci dei sussidi ambientalmente dannosi in Italia (SAD), per un valore di 193 milioni di euro. Una flessione di appena lo 0,44% in meno rispetto ai volumi garantiti nel 2021, quasi 44 miliardi. Tutto questo a fronte degli impegni europei a eliminare il prima possibile gli aiuti che danneggiano clima e ambiente.
Eppure ci sarebbero quasi 19 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi che l’Italia potrebbe eliminare senza problemi entro il 2025. Ai quali si potrebbero aggiungere altri 8 miliardi che rientrano nelle voci SAD aggiunte nel 2022 per rispondere alla doppia crisi energetica e bellica. Si tratterebbe di cancellare i sussidi alle trivellazioni, le agevolazioni per il diverso trattamento fiscale tra benzina gasolio, GPL e metano, il Capacity Market e il supporto per l’installazione di nuove caldaie a gas, per le quali solo nel 2022 sono stati spesi 3,2 miliardi di euro.
Tutti i numeri dei sussidi ambientalmente dannosi in Italia
Lo sostiene Legambiente nel rapporto Stop sussidi ambientalmente dannosi pubblicato di recente. In cui scatta la fotografia degli aiuti alle fossili e ad ambiti collegati che l’Italia continua a elargire, frenando la transizione. Il quadro 2022 è inevitabilmente viziato dalla guerra in Ucraina, con il totale dei SAD italiani che raddoppia rispetto ai livelli del 2021, arrivando a 94,8 miliardi di euro. Una crescita in linea con quella registrata nel resto d’Europa, dove i soli sussidi alle fossili sono schizzati dai 56 mld del 2021 ai 123 del 2022.
Quali settori ricevono più sussidi in Italia? Il settore energia si conferma quello con più sussidi con 52,2 miliardi di euro, seguito dal settore trasporti con 20,5 miliardi di euro. Tra gli altri settori c’è anche quello edilizio che, tra detrazioni fiscali, IVA agevolate, deduzioni IRPEF e crediti d’imposta, conta 17 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi. Negli ultimi 12 anni, calcola Legambiente, sono stati spesi ben 308,9 miliardi di euro: cifre “destinate a restare elevate anche per il 2023 se si considera che i sussidi salirebbero di ulteriori 27,4 miliardi di euro”, si legge nel rapporto.