Negli ultimi anni non si è registrato nessun miglioramento significativo né sul fronte degli habitat protetti, né su quello delle specie protette. La maggior parte versa ancora in un cattivo o degradato stato di conservazione. Quali sono le ragioni?
Il dossier dell’Agenzia europea per l’ambiente fa il punto sul ripristino della natura in UE
(Rinnovabili.it) – Habitat e specie protette in Europa non stanno migliorando il loro stato di conservazione. Solo in pochi casi le condizioni non sono peggiorate. Mentre ben l’81% degli habitat, il 39% degli uccelli e il 63% delle altre specie protette versa in un cattivo o degradato stato di conservazione. Lo annuncia l’Agenzia europea per l’ambiente in un dossier in cui fa il punto sull’importanza di ripristinare la natura.
Perché è importante ripristinare la natura?
Anche se le aree protette nel nostro continente coprono ben il 26% della superficie terrestre e il 12% di quella marina, la loro sola istituzione non è stata sufficiente a invertire il declino della natura. Perché? Secondo l’agenzia, il problema è che queste aree “spesso sono isolate e non dispongono di risorse e gestione sufficienti”, mentre in alcuni casi “non offrono una protezione completa alla natura”. In Europa, le stime parlano di una superficie totale di habitat protetti da ripristinare di almeno 259.000 km2, in pratica l’intera Italia senza le isole.
Accelerare sul ripristino della natura è conveniente anche sotto il profilo economico. E molto. Secondo l’EEA, i benefici monetari del ripristino di un’ampia gamma di torbiere, paludi, foreste, brughiere e macchie, praterie, fiumi, laghi, habitat alluvionali e zone umide costiere dell’UE valgono circa 1.860 miliardi di euro, mentre i costi non superano i 154 miliardi di euro: “il ripristino della natura non è quindi un costo netto”. In pratica, gli investimenti in quest’ambito danno un ritorno tra gli 8 e i 38 euro per ogni euro speso.
Senza contare i benefici per quanto concerne la sicurezza alimentare. Oggi il 60-70% dei suoli europei è degradato, ma dalla loro salute dipende la qualità e la quantità della produzione agricola. Mentre le azioni di ripristino potrebbero aiutare gli insetti impollinatori, dalla cui azione dipende l’84% dei seminativi in Europa.