La torsione verde del Green Deal si allarga anche alla strategia sul commercio UE
(Rinnovabili.it) – Aperto, sostenibile e assertivo. Così il commissario UE Valdis Dombrovskis ha descritto il nuovo approccio europeo al commercio internazionale, presentato il 18 febbraio. Tanti i punti di novità legati alla crisi climatica che sono stati inclusi nella strategia sul commercio UE, un documento che almeno in linea di principio si presenta molto più verde di tutte le versioni precedenti.
Molti degli elementi più rilevanti, da questo punto di vista, avevano già trovato una applicazione – per quanto parziale – nelle attività precedenti della Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Uno in particolare è di estrema importanza: gli impegni sul clima presi con l’accordo di Parigi saranno un “elemento essenziale” di qualsiasi accordo commerciale siglato dall’Unione Europea. Qualcosa che abbiamo già visto all’opera nel trattato sulla Brexit, e che adesso viene elevato a principio e inserito nella giusta cornice di sistematicità.
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La nuova strategia è modellata attorno a due grandi priorità politiche indicate dalla Commissione: la riforma dell’Organizzazione Mondale del Commercio (WTO) e il raggiungimento di un’autonomia strategica dell’UE anche nel campo del commercio, specie alla luce delle difficoltà incontrate con due dei principali partner commerciali come Stati Uniti e Cina negli ultimi anni.
“La politica commerciale deve sostenere pienamente le trasformazioni verdi e digitali della nostra economia e guidare gli sforzi globali per riformare il WTO”, commenta Dombrovskis. “Dovrebbe anche darci gli strumenti per difenderci quando affrontiamo pratiche commerciali sleali”.
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Su questo sfondo, Bruxelles si è impegnata a tenere la barra dritta sul Green Deal. Questo, assicura il Commissario, anche per quanto riguarda grandi trattati commerciali come l’accordo UE-Mercosur che, al momento, è in fase di stallo proprio per ii dubbi di alcuni paesi europei sulla sua sostenibilità e sull’impatto su clima e biodiversità. Dombrovskis ha spiegato che l’UE sta discutendo con il Brasile degli “impegni aggiuntivi” su clima e deforestazione.
A questo si aggiunge, sempre a livello di direttrice strategica, la ricerca di una liberalizzazione del commercio di alcuni beni e servizi ‘verdi’, così come accordi che contemplano la riduzione dei sussidi alle fossili. Inoltre, Bruxelles si impegna a includere nei prossimi accordi la condizionalità sociale con vincoli sul rispetto dei diritti dei lavoratori.