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Nuova Strategia industriale UE per accelerare la transizione ecologica e digitale

Tre priorità d'azione: rafforzare la resilienza del mercato unico, ridurre le dipendenze strategiche dell'Europa e velocizzare il passaggio dell'industria europea verso la neutralità climatica e la leadership digitale. Breton: “La vera rivoluzione industriale inizia adesso"

Nuova Strategia industriale UE
Margrethe Vestager, Valdis Dombrovskis, Thierry Breton – Credits: Aurore Martignoni- European Union, 2021

La nuova strategia industriale UE aggiorna le misure del piano 2020

(Rinnovabili.it) – “L’Europa si sta dotando degli strumenti necessari per un’industria innovativa, pulita e resiliente che offra posti di lavoro di qualità e consenta alle sue PMI di prosperare […] durante il processo di ripresa”. Con queste parole, il commissario europeo al Mercato Unico, Thierry Breton, ha presentato stamane la nuova Strategia Industriale UE, aggiornamento del piano pubblicato lo scorso anno. A marzo 2020 l’esecutivo UE aveva lanciato la sua 2020 Industrial Strategy, un pacchetto di iniziative mirate a far crescere la competitività dell’Unione sul fronte digitale e della decarbonizzazione. 

Tuttavia, la pandemia di COVID-19 ha scombinato le priorità e rallentato i progressi, rendendo necessario un intervento da parte di Bruxelles. Ecco perché l’odierna strategia industriale UE parte proprio dagli insegnamenti maturati in questi mesi di crisi, per delineare nuove priorità. L’obiettivo non è più, dunque, solo rafforzare l’autonomia strategica del Vecchio Continente, ma anche recuperare il tempo perso e rilanciare la ripresa. Come? Attraverso misure destinate a rafforzare la resilienza del mercato unico, affrontare le dipendenze strategiche dell’Europa e ad accelerare le due transizioni, ecologica e digitale.

“In tempi di crisi è essenziale contare su catene di approvvigionamento globali resilienti che contribuiscano ad assorbire gli shock e ad accelerare la ripresa”, ha commentato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per un’Economia al servizio delle persone. “Cercheremo opportunità di collaborazione con partner affini ovunque sia possibile per promuovere un commercio aperto ed equo; ridurremo le dipendenze strategiche ed elaboreremo norme e regolamenti futuri”.

“Servono subito nuovi investimenti nelle persone, nelle tecnologie e in un quadro normativo adeguato che garantisca equità ed efficienza”, ha aggiunto Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva e Commissaria alla concorrenza. “Potenziando e ampliando la portata di alcuni strumenti essenziali già a nostra disposizione […] rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con tutti gli attori economici in tutta Europa”.

La nuova strategia industriale europea

La comunicazione dell’esecutivo, “Aggiornare la nuova strategia industriale 2020″, risponde alle diverse richieste degli Stati membri. Ed è stata accompagnata da tre documenti di lavoro: la Relazione annuale sul mercato unico 2021; Dipendenze e capacità strategiche; Verso un acciaio europeo competitivo e pulito.

Alcune delle azioni più attese riguardano proprio il tema della dipendenza europea dall’industria estera. In questo contesto Bruxelles ha analizzato ben 5.200 prodotti importati nell’UE, individuando 137 “strategici”. Questi sono legati principalmente alle industrie ad alta intensità energetica (come le materie prime) e agli ecosistemi sanitari (come i principi attivi farmaceutici). Ma riguardano anche altri prodotti rilevanti per la transizione ecologica e quella digitale trasformazioni verdi e digitali. L’obiettivo UE è diversificare le catene di approvvigionamento internazionali e stringere partenariati per aumentare la capacità di risposta. Tuttavia il principale strumento risiede nella collaborazione interna attraverso nuove alleanze industriali nei settori strategici e importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI).

L’esecutivo UE si prepara anche ad elaborare un quadro normativo coerente per conseguire gli obiettivi del decennio digitale europeo e le ambizioni del pacchetto “Pronti per il 55%”. Un quadro che comporti anche una maggiore diffusione di fonti rinnovabili e l’accesso ad energia elettrica economica e decarbonizzata. Inoltre metterà a disposizione delle PMI, consulenti in materia di sostenibilità, promuovendo modelli commerciali basati sui dati per sfruttare al meglio la duplice transizione. E investirà nella riqualificazione e nell’aggiornamento delle competenze, proporrà uno strumento per le emergenze nel mercato unico, attuerà completamente la direttiva sui servizi e rafforzerà la vigilanza sul mercato.

La vera rivoluzione industriale comincia adesso – ha aggiunto Breton – ma per questo occorre effettuare gli investimenti giusti in tecnologie essenziali e stabilire le condizioni quadro adeguate”.