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Come può cambiare la strategia europea sul metano

Strategia europea sul metano: servono obiettivi vincolanti
Foto di Harald Willingshofer da Pixabay

Obiettivi più precisi, ad ampio spettro e vincolanti per la nuova strategia europea sul metano

(Rinnovabili.it) – Nuovi obiettivi, vincolanti, sulla riduzione delle emissioni di metano. Obiettivi che devono abbracciare tutti i settori coinvolti. E un sistema di monitoraggio contro le fuoriuscite obbligatorio per i settori dell’oil&gas e del petrolchimico, che copra tutta la catena di approvvigionamento. Sono i punti chiave da integrare nella strategia europea sul metano secondo l’Europarlamento, che ieri ha approvato a larga maggioranza in Commissione Ambiente le richieste da avanzare alla Commissione (61 voti a favore, 10 contrari, 7 astensioni).

Tempi più maturi per un giro di vite sul metano

Così l’aula di Strasburgo prova a rendere più efficace la strategia europea sul metano. L’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen aveva presentato una bozza di documento quasi un anno fa e il testo aveva decisamente deluso le aspettative. La strategia si limitava a “considerare” l’introduzione di obiettivi vincolanti ed era un po’ un colabrodo, visto che citava sì tutti i settori ma non faceva chiarezza su quali fossero le misure per ciascuno. Sull’agricoltura e l’allevamento, ad esempio, il testo era davvero fumoso.

Adesso i tempi potrebbero essere più maturi e l’Europarlamento prova a cogliere l’occasione. Solo due settimane fa Bruxelles e Washington hanno lanciato un’iniziativa mondiale, la Global Methane Pledge: al centro l’impegno ad abbattere i volumi di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. L’idea è di partire in tandem e di tirar dentro, poco alla volta, gli altri grandi inquinatori. Un passo avanti che cambia le carte in tavola anche per la strategia europea sul metano. Nel testo della Commissione, infatti, l’introduzione di obblighi vincolanti era una possibilità “da discutere con i partner internazionali”.

Come deve cambiare la strategia europea sul metano

Altro nodo fondamentale, il ruolo del comparto agricolo. La Commissione aveva svicolato ma Strasburgo sottolinea ancora una volta che è da lì che bisogna partire: l’agricoltura rappresenta la quota maggiore di fonti di emissioni di metano di origine antropica nell’UE e offre il secondo potenziale complessivo di riduzione delle emissioni di metano di qualsiasi settore. Le emissioni sono principalmente dovute al numero di capi di bestiame, in particolare i ruminanti.

Strasburgo affonda la lama anche sulle importazioni di metano dall’estero, tema che era rimasto un vero buco nero nella strategia europea sul metano. L’import comprende oltre l’80% del petrolio e del gas consumato nell’UE, quindi i deputati chiedono alla Commissione di subordinare tutte le importazioni di combustibili fossili nell’UE alla loro conformità alle normative comunitarie in materia di monitoraggio dei leak e riparazioni delle falle. L’esecutivo UE vorrebbe negoziare con i paesi fornitori, il parlamento europeo indica almeno quale deve essere la posizione negoziale di partenza.

Infine il capitolo rifiuti. Strasburgo chiede di fissare obiettivi vincolanti anche “per i rifiuti commerciali e industriali”, oltre a “obiettivi per limitare la produzione di rifiuti residui nella revisione della direttiva sui rifiuti e della direttiva sulle discariche”.

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