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Una balenottera a rischio estinzione decide lo stop alle trivelle nel golfo del Messico

Produzione di gas nazionale: Meloni dice sì a nuove trivelle
via depositphotos.com

Le nuove concessioni contengono 1 mld barili di petrolio e 125 bcm di gas

(Rinnovabili.it) – Prima il rinvio, poi la riduzione delle nuove concessioni e adesso il congelamento delle aste. Lo stop alle trivelle nel golfo del Messico arriva su decisione del Bureau of Ocean Energy Management, l’ufficio statunitense che si occupa della pianificazione, della valutazione e dell’indizione delle aste per l’estrazione di idrocarburi nelle acque americane. Ma ha anche il compito di tutelare gli ecosistemi costieri e acquatici.

Ed è proprio per quest’ultimo motivo che i funzionari federali hanno stabilito di fermare l’imminente infornata di aste per nuove trivelle. Nuove operazioni in quelle acque metterebbero in forte pericolo una specie di cetaceo a estremo rischio di estinzione scoperta appena due anni fa. Si tratta della balenottera di Rice, di cui si stima rimangano appena 50 esemplari. Il che la rende una delle specie marine più in pericolo al mondo.

La controversa storia delle nuove trivelle nel golfo del Messico

Non è la prima volta, in questi mesi, che arriva uno stop alle trivelle nel golfo del Messico. L’amministrazione Biden aveva provato a cancellare i piani per tener fede alla promessa elettorale di non dare nuove concessioni oil&gas su aree di competenza federale. Ma un tribunale aveva obbligato la Casa Bianca a fare dietro front. Per ottemperare, Biden aveva inserito il piano all’interno dell’Inflation Reduction Act, il provvedimento con cui il governo statunitense ha impostato la nuova traiettoria per la transizione energetica.

Il piano di aste formulato originariamente a marzo prevedeva di mettere al bando i diritti di estrazione su un’area di 30 ettari. Un primo contenzioso legale, a settembre, aveva portato a un ridimensionamento del piano a 27 ettari e a fissare alcune restrizioni sulla logistica. Se completamente sfruttate, le riserve contenute in questa porzione di acque potrebbero produrre 1 miliardo di barili di petrolio e circa 125 miliardi di metri cubi di gas.

Secondo l’ultimo aggiornamento della roadmap per restare sulla traiettoria giusta verso gli 1,5 gradi, pubblicato nelle scorse settimane dall’Agenzia internazionale per l’energia, per rispettare l’Accordo di Parigi è necessario bloccare immediatamente ogni nuovo progetto di estrazione di idrocarburi in tutto il mondo.

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