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Stop alla plastica monouso, i contributi alle imprese

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto interministeriale riportante i criteri di applicazione e fruizione degli incentivi aziendali per l'acquisto di prodotti alternativi a quelli in plastica usa e getta

stop plastica monouso
Foto di Volodymyr Hryshchenko su Unsplash

Fino a euro 10.000 sotto forma di crediti d’imposta

Prestare attenzione all’ambiente comporta anche benefici economici. Lo dimostrano da ultimi i nuovi contributi italiani dedicati alle imprese per dire stop alla plastica monouso. La misura, introdotta dal DL dell’8 novembre 2021, n. 196, è stata creata per supportare le aziende nazionali nell’acquisto di materiali e prodotti alternativi a quelli in plastica usa e getta. Dai contenitori per bevande ed alimenti ad una serie di utensili, comprese cannucce, posate e involucri.

Un processo non sempre facile ed immediato visto i costi che si associano a questa transizione e che, in questo caso, si accompagna a diversi interventi normativi nel campo. Il decreto in questione, attuazione della c.d. Direttiva SUP dell’Unione europea, ha infatti messo nero su bianco una lunga lista di azioni con l’obiettivo di ottenere entro il 2026 “una riduzione quantificabile” del consumo dei prodotti in plastica tradizionale. Ed è lo stesso che si è attirato diverse critiche per la particolare definizione di “plastica monouso”.

Per la precisione il testo identifica come plastica monouso “il prodotto realizzato interamente o parzialmente in plastica, ad eccezione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente, e che non è concepito, progettato o immesso sul mercato per compiere, nel corso della sua durata di vita, più spostamenti o rotazioni per essere restituito a un produttore per la ricarica o per essere comunque riutilizzato per lo stesso scopo per il quale è stato concepito. Non sono ad esempio considerati prodotti in plastica monouso i contenitori per alimenti secchi, compresi quelli stagionati, o per alimenti venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per alimenti monoporzione venduti in più di una unità”.

Stop plastica monouso, gli incentivi

Nel dettaglio il DL prevede il riconoscimento di un contributo per un importo massimo annuale pari a 10.000 euro, sotto forma di credito d’imposta, nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Incentivi fiscali che entrano nel vivo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale che ne esplicita criteri e modalità di utilizzo.

La misura è destinata a tutte le aziende a patto che risultino iscritte all’assicurazione generale  obbligatoria, alle forme esclusive e sostitutive oppure alla gestione separata.

Il contributo è riconosciuto alle imprese che acquistano e utilizzano tazze o bicchieri per bevande, contenitori per alimenti e posate riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile e/o compostabile, certificato secondo la normativa UNI EN 13432:2002. Sono ammissibili all’incentivo le spese effettivamente sostenute nel corso degli anni sopracitati. Dando priorità ai prodotti destinati a entrare in contatto con alimenti. L’effettività del sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione che certifichi oltre agli acquisti anche l’utilizzo dei prodotti e l’integrale pagamento delle  fatture.

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